Aversa. Capasso: “Abbiamo un vero caso di occupazione abusiva al Comune”
“La situazione è grave, ma non è seria. Lo sgombero delle case occupate abusivamente è da sempre un tema all’attenzione delle forze politiche, specie di quelle che maggiormente si fanno carico delle necessita dei bisognosi, di quelli che, attingendo alla terminologia religiosa, vengono come “gli ultimi”. Ad Aversa, per fortuna, non abbiamo casi eclatanti di occupazione abusive di case. Da lunedì, però, dopo che il consiglio comunale ha legittimamente sfrattato Alfonso Golia dalla carica di Sindaco, abbiamo il caso dell’occupazione abusiva della Casa comunale; che quindi è diventato un delicato ed intollerabile caso di illegittima occupazione della istituzione municipale”. Così Rosario Capasso, ex consigliere comunale e fondatore del movimento civico Aversa a Testa Alta.
“Lo sfiduciato Alfonso Golia, non è più sindaco della città dalle prime ore di lunedì scorso, allorché la stragrande maggioranza del consiglio comunale
gli ha formalmente e pubblicamente notificato lo sfratto. Malgrado tale inequivocabile volontà politica, Golia però continua a recarsi in Municipio, convoca in continuazione Giunte, diffonde comunicati stampa definendosi primo cittadino e promette, nella sua (“falsa”) qualità di sindaco, che dirà, farà, realizzerà e così via blaterando. Gli aversani, esterrefatti, si stanno chiedendo come sia possibile che Golia, con questa sua condotta politicamente irriguardosa e strafottente, calpesti ed umili in tal modo la precisa volontà politica di tutto il consiglio comunale, che poi è quella della città. Così facendo il signor Golia, sindaco licenziato di Aversa, dimostra di essere vittima, oltre che della sua irrefrenabile smania di apparire e di autoacclamarsi, di un’arroganza che è anche il segno della sua mancanza di cultura politica, di un ego preoccupante e di una spocchia fuori misura, ingiustificata e ingiustificabile sotto ogni punto di vista. Quando l’occupazione abusiva riguarda le abitazioni, interviene la legge. Nel nostro caso, per scongiurare un’occupazione abusiva sarebbero dovuto intervenire i valori di coerenza, di rispetto della volontà popolare e delle istituzioni. E, non ultimo, il rispetto di se stesso. Ma evidentemente questo apprezzabile e indispensabile patrimonio non appartiene in alcun modo ad Alfonso Golia. Intanto in questo stravolgimento politico, è diventata afona quella sinistra che, con diverse e contrarie parti politiche, in una situazione del genere, avrebbe denunciato con forza e a gran voce la violazione dei valori di democrazia, trasparenza, coerenza, moralità ed onestà e, armata di forconi, avrebbe guidato l’assalto al Palazzo. Ma forse questo silenzio è dovuto al fatto che anch’essi, per quanto sta accadendo, provano una profonda vergogna”.