Aversa. Orabona: “Gatto evoca il solito nemico: Golia ha mostrato tutta la sua incapacità a guidare una coalizione ‘arcobaleno'”

“Il segretario cittadino del Pd, Francesco Gatto, ha rilasciato alla stampa dichiarazioni roventi su quanto verificatosi nell’ultima seduta del consiglio comunale, che ha votato la sfiducia al sindaco Alfonso Golia. Gatto, tra l’altro, minaccia le dimissioni in caso di mancata espulsione dei “suoi” consiglieri che hanno promosso e votato la sfiducia al “suo” sindaco. Questi, da parte sua, invece di imboccare subito la strada di casa per meditare e chiudere così con dignità la sua fallimentare e per fortuna breve esperienza, piagnucola, indossa le vesti del perseguitato e va in giro elemosinando il sostegno di qualche ras civico/PD per risorgere dalla tremenda bastonatura entro i venti giorni concessigli dalla Prefettura. Insomma, in una vicenda della quale avrebbe dovuto avere la capacità di intuire e prevedere l’epilogo, il “dimettendo” Gatto fa ricorso all’emotività, evoca il solito nemico che non c’è e non perde occasione di scagliarsi anche contro il centro destra, attingendo al solito e consunto campionario di slogan in dotazione al suo partito”. Così il Dr. Isidoro Orabona, Coordinatore Regionale della Campania dei Seniores di Forza Italia.

“Gatto, però, quale segretario politico del Pd, si esime da una doverosa autocritica e dimentica il triste spettacolo sinora offerto da un sindaco che ha mostrato tutta  la sua incapacità a guidare una coalizione “arcobaleno” e  a governare una città come la nostra. Evita anche, Gatto, di riferirsi ad uno schieramento, il suo, contraddistintosi per le continue liti tra bande, prese di distanza e strumentali arruolamenti di “variopinti” e discutibili personaggi, per niente “mascherati”, contrariamente a quanto lui sostiene; il tutto avvenuto in una dilagante confusione di ruoli e di linguaggi e facendo scempio dei “sacri” valori continuamente e solamente evocati. E tutto ciò in una Città considerata ormai dai “suoi” come terreno di conquista, campo di scontro tra capibastone animati solo da logiche di potere e di spartizione. Una città, per di più, diventata ormai invivibile, che langue e si si dispera di fronte ad una evidente, macroscopica e colpevole inerzia amministrativa, politica, sociale e culturale. La reazione di Gatto, pertanto, non si giustifica, anche se ben si inquadra nella logica di una sinistra autoproclamatasi custode del bene, ma, nei fatti, soprattutto di se stessa, capace di perdere anche quando vince e che, in assenza di oneste elaborazioni programmatiche, non ancora riesce ad avere coscienza della realtà. Da tempo, di fronte alla forza dei fatti, nessuno ormai crede al pubblicizzato mito della sinistra quale oculata amministratrice. La nostra città che ormai ha dimostrato di rifiutare i maquillages museali di personaggi che fanno riferimento a discutibili apparati di potere e ad aggregazioni pseudopolitiche,  preferisce e giustamente pretende  la sicurezza per i propri figli, le strade senza buche, i cassonetti dei rifiuti svuotati senza ritardi, una mobilità accettabile, iniziative culturali stimolanti . Non era questo il momento di licenziare il sindaco?  Sappia allora  Gatto che in Citta è  diffusa e radicata la convinzione che  un’ulteriore letale pandemia sarebbe stata la permanenza di Alfonso Golia a capo di una Città che merita ben altro. Nella situazione data, molto meglio un Commissario prefettizio, non tenuto ad alcun vassallaggio, ad alcun trasformismo allargato, non obbligato a perseguire strategie redistributive, promesse al portavoti rimasto indietro per sua inettitudine ed incapacità nella corsa della vita. Ben venga dunque il Commissario, che sicuramente e soprattutto sarà svincolato dalla necessità di mandare a svernare nelle istituzioni, nei consorzi, negli enti pseudo-pubblici  i galoppini di partito ed i nullafacenti. L’ex sindaco Golia, egregio (ex?) segretario del Pd, non è, così come si tenta di farlo apparire, immergendolo in un’acquasantiera salvifica, un  agnello sacrificale,  una vittima delle forze oscure della reazione. L’ex sindaco e stato mandato a casa alla luce del sole, in pubblica seduta, dopo un lunghissimo e democratico confronto politico e con precise e documentate motivazione che attengono anche a dati di bilancio apparsi discutibili o inverosimili. Questo è il fatto, non altro ;e questo è il bello della democrazia, egregio “dimettendo” segretario del PD! Ciascuno ne tragga, con serietà, lealtà e dignità, le necessarie conseguenze”.

Redazione

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