Aversa. Fine amministrazione Golia, Dello Iacono: “All’accorducolo abbiamo preferito un atto di coraggio”
«Alfonso Golia, ci aveva chiesto un atto di responsabilità: bene con il mio voto contrario al bilancio l’ho ascoltato. Porre fine a quest’amministrazione dopo un anno e mezzo è stato un doloroso atto di responsabilità, inevitabile per il rispetto che dobbiamo ai cittadini aversani. All’accorducolo abbiamo preferito un atto di coraggio». Così la consigliera comunale uscente, in quota Italia Viva, Imma Dello Iacono.
«La città ci aveva premiato perché vedeva in noi la novità, ha scelto il nostro modello di Aversa, un modello che era sintetizzato in un programma elettorale che doveva rappresentare la stella polare della nostra azione amministrativa. Di quel programma elettorale, purtroppo, non è rimasto nulla se non l’evocazione strumentale ogni qual volta c’era bisogno di un voto necessario alla sussistenza di questa amministrazione. Non era questo quello che avevamo detto agli aversani. Se avessimo partecipato all’accordo di caminetto propostoci sino all’ultimo secondo, avremmo tradito la città. E la smetta il Sindaco di attribuirmi richieste mai fatte quali la testa di Dirigenti o di Assessori per prenderne il loro posto. Le bugie dette per difendere l’indifendibile troveranno nei fatti le giuste e puntuali smentite, perché, caro sindaco , a differenza delle parole che rimangono chiacchiere le mie sono supportate da prove e testimonianze. Un anno e mezzo è un periodo abbastanza lungo per dimostrare che eravamo capaci di imprimere un cambio di passo alla città. Non dico che avremmo dovuto realizzare un quarto del programma, trovandoci ad un quarto del mandato, ma, certamente dei segnali concreti si sarebbero dovuti percepire e, invece, nulla! L’immobilismo più totale ha contraddistinto questi mesi di gestione Golia che ha confuso la fiducia di un gruppo nei suoi confronti con un atto di fede… Non c’è stato coinvolgimento nelle scelte, non c’è stata partecipazione alla vita amministrativa. Si è scaricato troppo spesso ogni responsabilità sui dirigenti comunali. Non è così che funziona. Il compito di un sindaco e della sua maggioranza è quello di dare un indirizzo politico, di fare delle scelte, di assumere delle decisioni che, poi i dirigenti devono tradurre in atti. Non bisogna avere paura di prendere decisioni. Una paura che, invece ha accompagnato sempre il sindaco che ha imbalsamato tutto. Trovo stucchevole poi che anziché raccontare questo parli di giochi di palazzo, cospirazioni, caccia agli incarichi… I messaggi, le lusinghe, le proposte di collaborazione arrivate per tutto il consiglio comunale sono la prova provata che la sua narrazione è parziale e tendenziosa. La scelta più semplice sarebbe stata quella di piegarci a questi giochini e tirare a campare per preservare uno scranno. Quello sì che sarebbe stato tradire un tradimento del mandato e della fiducia dei cittadini. La politica, per come la intendo io, è dialogo e confronto, condivisione e partecipazione: noi abbiamo votato per lui, non ci siamo votati a lui. C’è una differenza sostanziale. Ai futuri commissari auguro buon lavoro, perché di lavoro ce n’è tanto da fare. Buona fortuna Aversa mia!».