Bob Dylan vende l’intero catalogo a Universal Music
Bob Dylan ha venduto a Universal Music i diritti del suo catalogo in un accordo da Guinness che copre l’intera carriera del 79enne Premio Nobel, dai primi brani dell’inizio degli anni Sessanta all’ultimo album “Rough and Rowdy Ways” composto durante la pandemia.
Secondo il “New York Times”, Universal Music avrebbe pagato oltre 300 milioni di dollari per quello che e’ stato definito il “Santo Graal” del rock – oltre 600 canzoni da “Blowin’ in the Wind” del 1962 a “I Contain Moltitudes” del 2020 – pari per influenza e valore al catalogo dei Beatles.
Universal – scrive “Rolling Stone” – avrebbe negoziato direttamente con il cantante. Il catalogo include testi e spartiti (non le registrazioni) di brani iconici come “The Times They Are A-Changin'”, “Forever Young” e “Like a Rolling Stone”, piu’ alcune canzoni scritte da Dylan con altri musicisti e solo uno, “The Weight” di Robbie Robertson registrato con la Band, di cui il Premio Nobel per la letteratura non e’ autore, ma di cui detiene ancora i diritti.
Nel 1985 Michael Jackson acquistò per 47,5 milioni dollari, il catalogo ATV Music Publishing, comprendente i diritti di pubblicazione di quasi 4.000 canzoni, inclusa la maggior parte del materiale dei Beatles, circa 250 brani. Giorni prima, Paul McCartney aveva chiesto, senza successo, a Yōko Ono di unire le loro forze finanziarie per ricomprarlo. Essendo un’asta, Jackson si aggiudicò il catalogo; secondo i giornali ciò compromise la sua amicizia con Paul McCartney, mentre Jackson scrisse nel suo libro autobiografico Moonwalk che fu lo stesso McCartney a dargli l’idea. Dieci anni dopo, Sony Music ha pagato a Jackson una cifra stimata tra i 95 e i 110 milioni per metà dei diritti, formando una joint venture con l’artista denominata Sony/ATV, di cui Jackson deteneva il 50%.