Castel Volturno. Pinetamare come Venezia, Diana: “Impedito il passaggio anche alle ambulanze”
Alla vigilia dell’Immacolata Pinetamare ritorna ad essere la Piccola Venezia. Sono bastate poche ore di piogge per trasformare il lungomare in un fiume in piena, impedendo ai residenti di poter uscire di casa. La situazione non solo ha reso la circolazione molto pericolosa, ma ha anche creato ingenti danni alle strutture presenti e ai lidi.
Sul caso Cesare Diana, ex consigliere comunale di Castel Volturno, ha dichiarato: “In campagna elettorale sia a destra che a sinistra hanno sempre promesso la risoluzione di questo problema, ma tutt’oggi i residenti sono costretti a scendere in canoa. In un periodo peraltro così difficile anche dal punto di vista sanitario, impedire l’arrivo di un’ambulanza può decretare la vita o la morte dei residenti della zona. Senza dimenticare anche le questioni economiche ed ambientali, poiché l’acqua che si accumula lungo le strade diventa melma che, prima devasta i lidi e poi si riversa direttamente in mare, con le conseguenze ambientali che purtroppo conosciamo.”
“Ci chiediamo – continua Diana – come questa Amministrazione, che ha una super Giunta di assessori esterni, selezionati al di fuori del contesto cittadino proprio per le loro particolari competenze, e nonostante la presenza di un Vicesindaco Superman, ancora nulla abbia fatto. Eppure il Comune ha incassato molto, circa 70.000 euro, ma a parte mungere Pinetamare, nulla è stato restituito in termini di servizi ai residenti. Era stato assicurato che i soldi incassati da parcheggi e multe sarebbero stati riutilizzati per migliorare anche Via Del Mare, data in comodato d’uso dal Privato al Comune, con l’obbligo a carico di quest’ultimo della manutenzione ordinaria (pulizia di griglie e caditoie) e straordinaria (rimozione di detriti e sabbia), ma nulla.”
“Visti i disservizi e considerando le relative responsabilità – conclude – i residenti, i proprietari degli stabilimenti balneari e gli automobilisti hanno intenzione di fare causa al Comune per i danni subiti.”