Covid, ‘pazienti campani in fuga verso gli ospedali del Lazio’

Con l’ulteriore affanno delle strutture sanitarie nel Mezzogiorno d’Italia in emergenza covid, è eclatante il caso di pazienti affetti da coronavirus della Campania che corrono a farsi ricoverare nel Lazio pur di non essere curati nella propria regione.

A lanciare l’allarme – con una interrogazione parlamentare presentata al Senato ed indirizzata al ministro della salute, Roberto Speranza – il senatore Claudio Barbaro (Gruppo Misto, componente della Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali).

«Un’indagine della fondazione Gimbe – si legge nel testo – sui flussi del rapporto tra credito e debito sanitario dovuto ai ricoveri extraregionali ha evidenziato che il 97% del saldo attivo confluisce nelle casse di Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana, mentre l’84% di quello passivo grava su Campania, Calabria, Lazio, Sicilia, Puglia e Abruzzo».

«A quanto si apprende – prosegue il Senatore – presso la Questura di Latina ci sarebbe un primo elenco di cittadini delle province di Caserta e di Napoli che hanno attraversato il confine regionale per andare a farsi curare in un ospedale del sud pontino; alcune cronache riportano che il 30 per cento degli accessi al reparto d’emergenza dell’ospedale di Formia nella prima metà di novembre fosse rappresentata da pazienti di fuori regione».

«Sempre a quanto si apprende dalle cronache – continua – sembrerebbe che le unità speciali di continuità assistenziale (USCA), istituite per l’assistenza domiciliare dei pazienti COVID, quindi proprio per non sovraccaricare le strutture ospedaliere, siano spesso impiegate dalle ASL della Regione Campania in tutt’altre attività, come dare informazioni a telefono, fare i tamponi ai “drive-in” o misurare la temperatura nelle stazioni con i termoscanner».

A partire da tali premesse, il sen. Barbaro ha chiesto al ministro Speranza di sapere «quanti siano i casi di pazienti affetti da COVID-19 della Campania che abbiano scelto il ricovero extraregionale e se tale numero sia proporzionato alla media delle altre regioni», inoltre «se corrisponda al vero l’utilizzo improprio delle USCA, vieppiù grave ed inopportuno proprio perché tali unità speciali sono le uniche autorizzate alle visite domiciliari per i pazienti COVID».

A tali richieste si aggiunge l’invito all’«invio di ispettori presso le ASL della Campania al fine di monitorare e vigilare sulle carenze, le insufficienze e le inadeguatezze che determinano la fuga dei pazienti COVID in altre regioni».

Redazione

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