“Hanno tentato di cavarle un occhio!”, choc a Napoli: genitori paziente picchiano infermiera al Cardarelli

Ritenevano che la loro figlia ventenne, che lamentava dolori al petto, fosse trascurata. E così hanno picchiato con calci e pugni una infermiera dell’ospedale Cardarelli di Napoli.

E’ accaduto la scorsa notte. L’infermiera, secondo quanto ha riferito ai carabinieri, aveva già incontrato il giorno precedente i genitori della ragazza e già allora avevano avuto discussioni. Poi, ore dopo, il confronto è degenerato e il marito e la moglie, insieme ad altre due persone in corso di identificazione, hanno aggredito la donna. Per l’infermiera, dieci i giorni di prognosi. I due aggressori saranno, invece, denunciati. Indagini dei carabinieri sono in corso.

Sul caso è intervenuta anche l’associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate’: “Ci giunge notizia, da fonti certe, che un infermiere (donna) del Cardarelli di Napoli abbia subito una violenta aggressione fisica da un gruppo di quattro energumeni che dopo averla inginocchiata, hanno sferrato pugni,calci, strappato capelli e tentato di cavarle un occhio. Sono stati attacchi ripetuti, continui, inarrestabili, violenti, feroci e soprattutto (forse) premeditati. Tutto questo, sembra , sia successo per non aver voluto attendere la registrazione della paziente al triage e le procedure dettate dai protocolli covid. È stata una violenza inaudita, perpetuata per circa 15 minuti con un solo obiettivo: vendicarsi per una semplice attesa di un paziente stabile , unicamente agitato. I colleghi hanno tentato di salvarla strappandola dalle grinfie degli aggressori ma solo l’intervento delle forze dell’ordine ha ristabilito la calma. Dieci giorni di prognosi per la donna”.

“Esprimo la totale solidarietà all’infermiera aggredita e condanno fermamente la violenza nei confronti degli operatori sanitari dei nostri ospedali. Argomento, quello della sicurezza nei nosocomi, che non viene adeguamente gestito dai ministri Lamorgese e Speranza. Deve essere affrontato in maniera strutturale. Non è un caso che il sottoscritto abbia presentato più interrogazioni ai ministri competenti negli ultimi mesi. Occorre ripensare la sicurezza dei medici e degli infermieri con una politica di sensibilizzazione importante che riproponga un clima di fiducia e disponibilità. Purtroppo poi, come se non bastasse, in Campania c’è chi esaspera i toni nei confronti dei medici e crea una tensione continua. Dobbiamo, invece, ringraziare i nostri camici e dimostrare, non solo a parole, incondizionata gratitudine per gli sforzi messi in campo in questi tempi difficili”. Così in una nota il deputato della Lega Gianluca Cantalamessa.

“La violenza ai danni dell’infermiera in servizio all’ospedale Cardarelli ripropone con forza il tema della sorveglianza presso gli ospedali. Si tratta di una necessità avvertita con maggiore urgenza anche alla luce del delicato momento che stiamo attraversando e in considerazione del clima di tensione e di sospetto che è stato alimentato nell’ultimo periodo ai danni del personale sanitario. La mia solidarietà all’infermiera e a tutti gli operatori che lavorano da tempo in condizioni difficili”. Così Gianpiero Zinzi, capogruppo Lega in Regione Campania e componente Commissione Sanità.

“Solidarietà all’infermiera aggredita con calci e pugni al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Ancora una volta, la politica deluchiana dimostra di non sapersi prendere cura di chi invece si prende cura di noi e screditando i medici non fa che alimentare tensioni. La legge sulla sicurezza per gli operatori sanitari evidentemente non basta. Occorrono più videosorveglianza, un controllo maggiore delle forze di polizia e vigilanze private armate nei presidi sanitari. È davvero riprovevole che in tutto questo tempo, chi di dovere, non abbia agito per scongiurare davvero le aggressioni”. Lo scrive in una nota Severino Nappi, consigliere regionale della Lega in Campania

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Redazione

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