Napoli e i numeri: Alvino e Bruscolotti ci credono?

I numeri della smorfia ed il gioco del calcio hanno un profondo legame: lo sanno tutti persino chi non abita a Napoli sa quando il potere dei sogni e della scaramanzia conti sul campo.

In una interessante intervista del Blog l’Insider del potere della smorfia ne parlano personalità del calcio partenopeo come il mitico Alvino e l’ex Capitano del Napoli Giuseppe Bruscolotti.

Smorfia, numeri e calcio un antico legame

Se i numeri sono fondamentali in campo è anche vero che da sempre tra il San Paolo ed il Vesuvio i sogni hanno un senso importante in particolar modo per chi ama le scommesse calcio, ma a noi di La Rampa oggi interessa andare oltre alle semplici credenze e capire i motivi per cui la Smorfia conta così tanto.

Alvino e Bruscolotti sull’Insider hanno raccontato la loro passione e la

Dalle nostre parti ad esempio tutti sanno che sognare di giocare una partita di calcio significa essere competitivi nella vita. In genere una partita ha una stretta connessione con l’amore ed allora attenzione a chi c’è in campo! In questi giorni poi tantissimi hanno cercato attraverso numeri ed interpretazioni mistiche di  cercare i numeri di Diego Armando Maradona li conoscete? Non solo 10 ma molti molti altri tanto è vero che, anni fa, le ricevitorie partenopee e napoletane in genere erano impazzite. Parliamo del 2010 quando il 29 ottobre il mitico Dieci Azzurro compiva 50 ed allora a tentar la sorte furono davvero migliaia di persone.

Nella smorfia: Maradona non è 10

Diverse sono le interpretazioni ma lo storico numero Dieci del Napoli, quello per cui in questi giorni ovunque leggiamo scritto Ad10s, l’unico giocatore al mondo da essere diventato così famoso e noto nella smorfia da tempo ha preso un altro numero: 43.

Il 43 è il numero detto “dio di giocatore”, non a caso dunque.

La smorfia ed il Napoli

Alvino lo sappiamo e Bruscolotti pure, qualche legame con i numeri lo hanno di certo. Forse non come tantissimi altri sotto l’ombra del Vesuvio ma in qualche modo certamente osservano bussolotti e tabelle.

Non c’è partita che non veda un’anteprima legato ai sogni della smorfia. Oggi molto meno ma per anni lo è stato.

La scaramanzia e dunque la smorfia hanno un antico legame con tutti i club napoletani. Non solo tra i tifosi ma anche in campo la ritualità è importante. Non sempre si conoscono ma le curiosità volano di bocca in bocca ed allora c’è chi il giorno della partita non si alza mai con il piede sinistro, c’è chi gira il caffè in un senso e chi invece preferisce non incrociare gli occhi dei compagni, almeno prima di entrare in campo.  E se mentre leggete sorridete pensando che queste siano tradizioni solo napoletane è bene ricordare che non è così. Per niente. Infatti numeri e scaramanzia abbondano nel mondo dello sport in tutto il mondo.Laurent Blanc ad esempio, per i Mondiali ospitati e vinti dalla Francia nel 1998, baciava ogni volta il cranio del portiere Fabien Barthez, oppure Tomas Rosicky avrebbe smesso di cantare l’inno ad alta voce dopo aver verificato che la sua squadra perdeva ogni volte, anche  Mario Gomez diverse volte sembra sia rimasto in silenzio.

Giocare una partita il venerdì 13 non piace a nessuno: nonostante i possibili rituali che potrebbero annullare la presunta negatività del numero.

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Redazione

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