Palazzo Fienga, scatta un nuovo sequestro: l’ex bunker del clan Gionta a Torre Annunziata
Nella mattinata odierna i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Torre Annunziata, in esecuzione di un decreto di Sequestro Preventivo emesso in via d’urgenza da questa Procura della Repubblica, hanno proceduto al sequestro di due immobili facenti parte integrante del complesso edilizio denominato “Palazzo Fienga”, storica roccaforte del Clan Gionta, operante in Torre Annunziata, già oggetto di confisca.
Le due unità immobiliari oggetto del sequestro erano state di recente restituite ai privati proprietari delle stesse a seguito della revoca, da parte del giudice dell’esecuzione, della confisca irrevocabile delle medesime intervenuta in data 14.10.2016 a seguito del sequestro preventivo dell’intero palazzo Fienga disposto dalla Direzione Distrettuale di Napoli nel 2015 nell’ambito delle indagini sul Clan Gionta.
Il sequestro odierno, disposto per il reato di cui all’art. 677, comma 3, c.p., si è reso necessario per garantire la pubblica e privata incolumità, inibendo la praticabilità dei luoghi da parte degli stessi proprietari e di terzi, stante la perdurante ed attuale condizione di pericolo sia per gli eventuali occupanti sia per il transito pedonale, avuto riguardo alla fatiscenza dell’intero complesso immobiliare di palazzo Fienga, le cui condizioni statiche risultano gravemente compromesse, come acclarato da una pluralità di accertamenti tecnici da parte degli organi competenti, dai quali è emerso che lo stesso è incompatibile con il soggiorno di esseri umani.
Palazzo Fienga, già gravemente danneggiato dal terremoto del 1980, è stato oggetto, negli anni, sino al 2014, di una pluralità di ordinanze comunali che disponevano lo sgombero dei suoi occupanti ed intimavano ai proprietari l’effettuazione di lavori urgenti di ristrutturazione per eliminare il pericolo, alle quali non è mai stata data ottemperanza.
Il decreto di sequestro è stato notificato al Sindaco del Comune di Torre Annunziata nonché ai proprietari delle unità immobiliari, i quali erano già stati diffidati dal Comune dal praticare i luoghi, e verrà trascritto nei registri immobiliari.