Trentola Ducenta. Giornata disabilità, fanno meglio e di più di noi: ci danno la carica per vivere

Carissimi compaesani con disabilità, oggi è la vostra giornata, grazie per l’amore che ogni istante riuscite a trasmetterci, siete delle persone speciale, perché riuscite a tirare fuori da ognuno di noi quel tanto, tantissimo, che non avevamo mai scoperto prima di incrociare almeno una volta il vostro sguardo. E non avete super poteri, siete semplicemente unici.

Nella quaarentennale attività giornalistica, ho avuto modo di seguire con particolare attenzione, tutto quanto e stato fatto ed ancora dovrà essere fatto per voi, che trasmettete gioie e dolori. Mi piace ricordare, uno fra tutti, l’impegno del compianto sindaco Nicola Pagano, tutti insieme, realtà scolastiche del territorio, associazioni, circoli culturali, conservo ancora con gelosia e cura, i dischetti con le registrazioni dei vostri lavori, canti, impegno. ‘Il Sorriso’, il nome che prese quasi per inerzia il meeting. L’attività ogni giorno e stata sempre più profonda. Da giornalista, ma anche da uomo delle istituzioni, ho cercato sempre di fare quanto più possibile, in riconoscenza a a persone con disabilità, che con le loro sofferenze, aiutano a portare le stimmate del Signore. Da capo del personale, ho vissuto e continuo a condividere le vostre sofferenze e anche dei vostri cari che si prendono cura di voi. Da sempre vicino all ANAFIM, associazione nazionale assistenza figli minorati, dei militari e civili, delle forze armate e dell ordine. Mi piace ricordare la sensibilità del vescovo Franco Marino, già nostro parroco e vescovo di Avellino. La figlia di un nostro dipendente ingegnere, residente ad Avellino, nata solo dopo 6 mesi di gestazione, quasi un corpo senza consistenza, chiamai Franco Marino, da vescovo si precipitò personalmente a casa dei giovani coniugi, abbraccio quel corpicino che ancora oggi, dopo quasi 10 anni, vive con molte ore a giorno di terapia e assistenza, seguita da tutti. Tanti i drammi che si intrecciano, ma anche tanta la gioia di non sentirci soli, perché se è vero che riusciamo a fare qualcosa per voi. Voi fate meglio e di più di noi. Ci date la carica per vivere. Un forte abbraccio di perenne riconoscenza.

Franco Musto

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Redazione

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