(VIDEO) Aversa. Dello Iacono al sindaco Golia: “Il tentativo di semplificare tutto non l’aiuterà a rispettare il programma elettorale”

“L’ultimo consiglio comunale, quello del 30 novembre, si è concluso nel peggior dei modi: accuse non solo sotto il profilo politico, anche personale. Accuse consumate consapevolmente anche sui social nei giorni a seguire e successivamente da me denunciate nelle sedi preposte. I cittadini ci conoscono, hanno avuto modo di apprezzare e, purtroppo, anche non apprezzare, scelte e comportamenti che abbiamo avuto in questo anno e mezzo. L’entusiasmo che ci ha spinto alla vittoria, si è trasformato in una grande delusione. Tutti conoscono il mio impegno politico, tante volete sono sono ripresa per il mio “troppo” entusiasmo ed anche accusata di invadere campi diversi dai miei. Mi rivolgo a lei Sindaco, Il tentativo di semplificare tutto, di buttarla in caciara, di personalizzare ogni cosa, non l’aiuterà a rispettare il programma elettorale che doveva essere la nostra stella polare”. Così Imma Dello Iacono, consigliera comunale di Italia Viva, durante il suo intervento del consiglio comunale del 23 dicembre.

“Già, il programma. Quello che per me era un modello di città per il quale mi sono battuta, per lei, invece, era un insieme di slogan ad effetto, util solo a vincere le elezioni. E me ne sono resa amaramente conto. Vengo al riequilibrio: nel precedente consiglio comunale, avevo annunciato la mia astensione ma, poi, ho votato contro. L’astensione, infatti, voleva essere l’ultima possibilità che Italia Viva le concedeva per rilanciare l’azione amministrativa ad Aversa, per cominciare finalmente ad ascoltare la città, per assumere decisioni lungimiranti, proiettate nel futuro, ma soprattutto risolvere i problemi e non rimandarli ai dirigenti. La sua risposta violenta, brutale, del tutto inadeguata nei modi ancorché nei toni da parte di chi dovrebbe essere la sintesi di un progetto, è stata per me chiarissima: il sindaco Golia non ha bisogno di Italia Viva: preferisce governare da solo. Non ha bisogno di chi porta idee e progetti per la città, altrimenti in questo anno e mezzo li avrebbe presi in considerazione. Caro sindaco, quando Italia Viva ha parlato di giunta era a questo che si riferiva. Soltanto a questo. Una città importante come Aversa non può avere degli assessori che intendono il loro incarico in maniera dopolavorista. Fare l’assessore ad Aversa non è un hobby né una gentile concessione che si fa alla città. Fare l’assessore ad Aversa è un privilegio e un onore che possono avere solo coloro che hanno la voglia e la possibilità di dedicarsi a tempo pieno a questa attività. Quando parlavamo di giunta, non intendevamo incarichi per noi di Italia Viva, nè tanto meno per me stessa considerando la mia incompatibilità rispetto al lavoro che svolgo, ma chiedevamo una revisione della squadra in modo da avere assessori disponibili, che conoscono la città e che hanno la possibilità di risolvere le varie criticità di volta in volta con rapidità ed efficacia. L’unica cosa che Italia Viva ha a cuore è solo il bene della città. L’unica cosa che ci è sempre interessata è quella di poter dare un contributo di idee, di progetti, per permettere alla nostra amata città di rinascere. E’ tutto rimasto lettera morta: Regolamento sull’inquinamento acustico, regolamento sugli artisti di strada, regolamento sui beni comuni, avviso pubblico per la buvette sociale nei parchi e nelle fiere, il posizionamento delle fioriere nel centro, la galleria virtuale per i commercianti, progetti per i vigili urbani per migliorare i controlli anti-Covid, navette elettriche: sono solo alcuni degli atti prodotti da Italia Viva che sono stati puntualmente ignorati dal sindaco. Vogliamo parlare di piazza Marconi? La devoluzione del mutuo, il restyling della piazza parte tutto da una mia mozione e dal lavoro fatto in commissione. Non pretendo tappeti rossi e lancio di petali di rosa, ma nemmeno trovo corretto essere sbeffeggiata perché ho avuto la capacità e il merito di essere riuscita ad avvalermi, a costo zero per la città, del progetto di un valente professionista. Ho 2 lauree, se decidessi di prenderne una terza in architettura ve lo farò sapere… Anche questo mi fa capire che non si vuole Italia Viva in maggioranza. Non si spiegherebbe perché dopo nove mesi di richieste, la giunta approva la devoluzione nel momento in cui io voto contro al bilancio, alle ore 17,00 del 30/11, durante il consiglio comunale. Per fortuna, almeno in questa storia, abbiamo salvato un atto per la città. Ho fatto di tutto per cercare di indurre il sindaco al dialogo, al confronto: richieste informali, atti formali, comunicati stampa. Ho manifestato in varie forme il malessere di un partito che, per vocazione, non ha quella di essere cortigiano o vassallo del potente di turno. Non ci interessano e non mi interessano poltrone. Anzi, faccio io in appello al Sindaco: Questa è la mia poltrona, se le dovesse servire se la prenda pure! Non esiste maggioranza o opposizione per costruire qualcosa di buono per la nostra città! E non ho bisogno nemmeno di una carica istituzionale, visto che ho portato avanti le mie idee e i miei progetti anche prima di diventare consigliere comunale e continuerò a farlo! Sindaco, la lascio con una citazione: “Vogliono amministrare la città a colpi di annunci e lo fanno con e grazie a chi ha cambiato bandiera”. Mi rendo conto che queste le sembreranno parole assurde, forse volgari. Beh, caro sindaco, erano le sue parole appena due anni fa.”

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