La Storia di Aversa. C’era una torre “Abbasc’ a scesa”

Piccoli aneddoti e piccole storie che ci aiutano a capire la nostra città, Aversa, nei secoli passati.

Iniziamo col dire che non è ben delineato quando è nato il termine “abbasc’ a scesa”. Sicuramente possiamo dire che il nomignolo attribuito a Piazza Vittorio Emanuele è dato dal fatto che si trova in fondo alla discesa della attuale Via Cavour.

La conformazione naturale del terreno in discesa è dato dal fatto che trattasi di un antico impluvio naturale delle acque meteoriche che scendendo dalla zona sud, attraversava via Roma fino a convergere fino alla piazza passando da via Cavour.

Quello che molti non sanno è che questa piazza prima veniva definita “mercato vecchio” o “mercato dei porci”.

Lì vi era il centro nevralgico e commerciale della città. Poco più lontano vi si vendevano i bovini (arret a mandria) e ancora più in la i cavalli (Starza dello Jumentaro – Via Toti).

Da una antica pergamena risalente al 5 dicembre 1418, si legge che la Regina Giovanna II dona ad Aversa la torre di Mercato Vecchio sita poco lontano dal suo castello.

Ordinando al castellano, tale Nicolò, di consegnarla con tutte le armi presenti all’interno e dando il permesso ai cittadini di aprirvi una porta per uscire dalla città, nonché di abbattere la “ghirlanda”.

E’ bene precisare che la Regina Giovanna in questione non è Giovanna I detta la Pazza. Colei che la legenda vuole essere artefice dell’assassino del marito ma Giovanna II.

Giovanna II, come chiaramente scritta nella pergamena era molto legata ad Aversa preferendola alle altre città del legno.

Qui trascorreva lunghi periodi nel suo castello. Il Castello Angioino sito in Via Roma presso la Chiesa di Maria SS. di Casaluce e da non confondere con il castello Aragonese detto anche castello di Rainulfo.

Dunque cerchiamo di dare una collocazione al posizionamento della torre. Collocazione che non potrà essere precisa in quanto le uniche vedute di Aversa risalgono dal 1600 in poi e sono tutt’altro che definite.

Considerato i due punti fermi che sono il Castello della Regina in Via Roma (Chiesa Madonna di Casaluce, ndr) e lo slargo di mercato vecchio che è l’attuale piazza Vittorio Emanuele, è lecito presumere che tale torre si trovasse dalle parti dell’attuale via Gaetano Andreozzi al confine con l’odierna piazza.

E se la memoria non ci inganna, qualche anno fa qualcuno raccontò che quando fu costruito il palazzone di Via Andreozzi, vennero alla luce resti di antiche costruzioni e cave sotterranee.

Purtroppo le mura della città di Aversa sono state lungamente abbandonate e vilipese. L’ultimo rivellino ben conservato si trova inglobato in una abitazione nella zona detta “N’gopp a catena” adiacente via fuori le mura.

Poco distante è ancora possibile ammirare i resti del fossato che lambiva l’attuale “aret a scalella” (Via Drengot).

Un altro torrino resta solo una sbiadita foto degli anni 60. Abbattuto da ignobili per realizzare un posto auto.

Ma non dimentichiamo che ultimamente si è lasciato abbattere una tratto della murazione Angioina dove vi era l’antica porta di San Biagio.

Il tutto con la criminale complicità di presunti storici d’accatto venduti per una mangiata di maccheroni.

Redazione

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