La Storia di Aversa. Quando la cattedrale di San Paolo fu sconsacrata

E’ bello e nobile raccontare la storia di Aversa in gran parte andata distrutta, archiviata spesso anche dilleggiata dal moderno popolo Aversano.

E’ nostro compito dunque tramandare ai posteri quelli che i nostri avi ci hanno lasciato in eredità affinché col potente mezzo di internet non vada distrutta. Molti aversani non sanno che la cattedrale di San Paolo fu sconsacrata: ciò avvenne nel 1671 in prossimità del Natale. La causa fu un atroce omicidio anzi un plurimo omicidio.

Tutta la popolazione Aversana era radunata all’interno della cattedrale per ricevere la benedizione, a seguito di una festa religiosa, fu lì che si consumò un vero e proprio agguato: una di quelle che oggi potremmo definire faide familiari.

5 persone originarie di Caivano affrontarono 3 del rione Savignano. I Caivanesi, armati di archibugio, spararono contemporaneamente uccidendo le 3 persone di Savignano. I 5 assassini si rifugiarono nella Sagrestia Vecchia credendo che il crimine effettuato all’interno della Chiesa fosse di giurisdizione del Vaticano, con nessuna conseguenza, invece il vescovo di Aversa li fece subito arrestare e imprigionare.

Non solo morti quel giorno. Siccome la Cattedrale era stracolma di fedeli, il fuggi fuggi provocò tantissimi feriti tra cui alcune donne incinte (costrette in seguito ad abortire), molti altri scapparono per le vie della città cercando rifugio ovunque.

La notizia dell’omicidio arrivò subito al vice Re di Napoli, il quale inviò immediatamente due giudici criminali ad Aversa, istituendo in soli 6 giorni il processo. Dei 5 Caivanesi, uno venne arrestato perché appartenente ad una congrega religiosa, gli altri quattro condannati a morte. Di questi 4, 3 erano fratelli carnali del Casato Trucco (cognome ancora esistente nella zona); il quarto invece era il loro padrino. Le forche furono installate intorno alla Cattedrale: una volta impiccati, i corpi furono decapitati; le teste furono messe in gabbie di ferro ed esibite come trofeo sul lato orientale del campanile di Aversa mentre i corpi furono seppelliti con i loro pari, probabilmente in una delle chiese che ad Aversa accoglievano i condannati a morte. Le forche furono tenute intorno alla cattedrale per un anno, come monito per chi volesse commettere crimini.

La cattedrale, a seguito dell’atroce omicidio, fu sconsacrata e riconsacrata dopo la condanna a morte.

Sempre in quell’anno ci fu ad Aversa un’altra condanna a morte di cui vi parleremo prossimamente.

di Stefano Montone

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Redazione

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