Recovery Fund e Ricerca, Tommasetti: “Cosa fa il Governo?”
“Nessuno sa come il Governo intenda investire le risorse provenienti dall’Europa nella ricerca, attualmente fuori dai radar del Recovery Fund. Analoga preoccupazione emerge dall’appello lanciato da 15 scienziati, tra cui il Presidente del CNR Massimo Inguscio”. Così il prof. Aurelio Tommasetti, Responsabile Nazionale Dipartimento Università della Lega.
“Il Governo e il Ministro Manfredi stanno sprecando tempo utile per definire una seria programmazione, che favorisca l’incremento degli investimenti nelle infrastrutture scientifiche, il rafforzamento dei PRIN, la riduzione del numero dei ricercatori che espatriano, il potenziamento dei contratti post-dottorali, il reclutamento di nuovi ricercatori mediante concorsi basati sul merito, affidati a Università ed Enti di Ricerca. La crisi sanitaria ha enfatizzato l’importanza della ricerca quale leva per la ricostruzione: occorre una svolta decisa – conclude Tommasetti – perché l’attuale situazione è drammatica: rispetto agli altri Paesi europei investiamo meno in ricerca pubblica (circa 150 euro l’anno per cittadino contro i 250 euro della Francia e i 400 euro della Germania) e abbiamo un minore numero di ricercatori a tempo pieno (5,6 ricercatori ogni 1000 lavoratori rispetto ai 9-10 di Francia e Germania)”.