Rientro a scuola in presenza, Campania in Azione: “Gli alibi sono finiti!”
“Il 20 gennaio il Tribunale Amministrativo della Campania ha emesso una sentenza che sospende le Ordinanze regionali sulla chiusura delle scuole nella nostra regione. Ricordiamo che, in controtendenza rispetto al resto del Paese, in Campania le scuole sono rimaste aperte in presenza solo per 10 giorni. Solo a fine Novembre si è deciso di riammettere in presenza gli alunni delle scuole dell’Infanzia e le classi prime e seconde della scuola primaria. E si è proceduto con questo metodo, procrastinando e centellinando il diritto allo studio, costituzionalmente garantito, di migliaia studenti di ogni ordine e grado. L’immobilismo della politica, degli enti locali e del governo centrale è stato arrestato con una sentenza del TAR che ha accolto il ricorso di alcune famiglie contro le ordinanze restrittive della Regione Campania. La protesta è cresciuta e si è allargata tra gli studenti, che hanno manifestato in più occasioni, perché stanchi e sfiduciati di politici e amministratori incapaci e indifferenti di far fronte alle loro legittime istanze. I giovani chiedono precise risposte sul loro futuro, certi che solo una formazione di qualità può garantire loro percorsi di vita di piena realizzazione. La scuola è il luogo della crescita, del confronto e della maturazione personale con gli altri, con i compagni di classe in primis”. Lo dichiara Anna Romano (dipartimento tematico regionale “Scuola”), Pasquale Abbatiello (dipartimento tematico regionale “Politiche Giovanili”) ed Alessandro Basile (coordinamento dipartimenti tematici regionali) di Campania in Azione.
“La questione è complessa e non può essere affrontata in modo manicheo: “Tutti a scuola o Tutti a casa”. Le preoccupazioni, i dubbi sono leciti, ma il tempo degli indugi è finito. Ciascuno è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità, a mettere in campo soluzioni flessibili per fronteggiare la pandemia contemperando i diritti di tutti. Gli alibi sono finiti, occorre fare tutto il possibile e ad ogni costo, per garantire anche ai nostri alunni delle superiori, come avviene nel resto d’Italia, la didattica in presenza. E’ il momento del coraggio e delle scelte, ponderate certo, ma non più rinviabili. Il ritorno a scuola in presenza deve garantire la sicurezza degli insegnanti, di tutto il personale, degli studenti e la tranquillità delle famiglie. Pur consapevoli che il rischio zero non esiste in una pandemia, consideriamo le scuole luoghi abbastanza sicuri. Tuttavia, riteniamo indispensabile rafforzare la prevenzione implementando i presidi di sicurezza con: Mascherine FFP2 per tutto il personale e per gli studenti; Piano vaccini che stabilisca tempi certi e trasparenza nell’individuazione delle priorità, in base alle evidenze del rischio reali; Dotazione, ove non siano presenti, di termoscanner per la rilevazione della temperatura corporea; Impianti di depurazione e ionizzatori per il ricambio e la pulizia dell’aria; Esecuzione di un tampone rapido settimanale per tutti gli studenti. Alcune proposte ci sembrano fattibili e percorribili in tempi rapidi. Per altre ci vorrà un po’ più di tempo. Ma da qualche parte bisogna iniziare, l’alternativa è l’immobilismo con il perdurare della situazione attuale. Il problema del trasporto pubblico rimane il grande vulnus della nostra regione, per ovviare realisticamente a questo problema, siamo convinti che le soluzioni debbano concentrarsi nel breve termine, puntando su un allungamento del tempo-scuola con orari scaglionati per gli studenti. Dirigenti scolastici, personale scolastico e consigli d’istituto, con la concertazione dell’Ufficio scolastico regionale, nell’ambito dell’autonomia scolastica tanto evocata, possono decidere le soluzioni più adatte per riportare i ragazzi in presenza, contemplando anche modelli organizzativi misti (di didattica a distanza e in presenza). Infine, consideriamo indispensabili tavoli di confronto che coinvolgano sindaci, assessori (scuola, trasporti) Asl, Prefetto, dirigenti scolastici, associazioni sindacali, terzo settore, associazioni di genitori e degli studenti, per affrontare in modo sinergico la complessità del drammatico momento storico che stiamo vivendo con soluzioni adeguate. I tempi della pandemia si allungano, i mesi trascorrono inesorabili, sfuma la possibilità di uscirne in tempi brevi, occorre uno sforzo da parte di tutti per ridare ai nostri studenti una parvenza di normalità. Non deludiamoli”.