(VIDEO) Consultazioni, il presidente Mattarella conferisce mandato esplorativo a Fico

“L’Italia, come tutti i Paesi di ogni parte del mondo, sta affrontando nuove, pericolose, offensive della pandemia, da sconfiggere con una diffusa, decisiva campagna di vaccinazione. A questa emergenza, si aggiungono una pesante crisi sociale, con tanti nostri concittadini in grave difficoltà, e pesanti conseguenze per la nostra economia. Queste ulteriori emergenze possono essere fronteggiate soltanto attraverso l’utilizzo, rapido ed efficace, delle grandi risorse, predisposte dall’Unione Europea. Come è evidente, le tre emergenze – sanitaria, sociale, economica – richiedono immediati provvedimenti di governo. È doveroso, quindi, dar vita – presto – a un governo, con adeguato sostegno parlamentare, per non lasciare il nostro Paese esposto agli eventi in questo momento così decisivo per la sua sorte”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine delle consultazioni al Quirinale.

“Dai colloqui, svolti qui al Quirinale – in queste trentadue ore – con le forze politiche e parlamentari, è emersa la prospettiva di una maggioranza politica, composta a partire dai gruppi che sostenevano il governo precedente. Questa disponibilità – a me manifestata nel corso delle consultazioni – va peraltro, doverosamente, verificata nella sua concreta praticabilità. A questo scopo adotterò – con immediatezza – un’iniziativa”.

“Il presidente Sergio Mattarella ha convocato il presidente della Camera Roberto Fico alle 19.30 al Quirinale”. Lo ha comunicato il portavoce del Quirinale Giovanni Grasso.

“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera al Palazzo del Quirinale il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e gli ha affidato il compito di verificare la possibilità di una maggioranza politica composta a partire dai gruppi che sostenevano il governo precedente. Il Presidente della Repubblica ha chiesto al Presidente della Camera dei Deputati di riferire entro la giornata di martedì”. E’ quanto annuncia il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti

“Ringrazio il presidente della Repubblica per la fiducia. Mi ha dato un incarico esplorativo volto a verificare la prospettiva di una maggioranza parlamentare a partire dai gruppi che sostenevano il precedente governo – ha detto il presidente della Camera Roberto Fico dopo il colloquio con il presidente Sergio Mattarella -.Nei prossimi giorni sarò impegnato nel confronto con gli esponenti di queste forze politiche. Il momento è molto delicato per il Paese, siamo chiamati ad affrontarlo con la massima responsabilità per dare risposte urgenti che i cittadini attendono”.

Sono una decina i mandati esplorativi assegnati dal Capo dello Stato al presidente del Senato o della Camera registrati nella storia della Repubblica. Il primo a ricevere un mandato del genere fu il presidente del Senato Cesare Merzagora, chiamato nel 1957 dal presidente della Repubblica Giovanni Gronchi dopo la caduta del governo di Antonio Segni per i contrasti nella Dc.

Merzagora ebbe successo, con la nascita di un esecutivo centrista guidato da Adone Zoli.

Il 4 marzo del 1960, (ancora una volta era caduto un governo guidato da Antonio Segni), Gronchi decise di affidare il compito al presidente della Camera Giovanni Leone.

La crisi fu superata con l’arrivo del governo di Fernando Tambroni, uno dei più controversi della storia repubblicana (viveva grazie ai voti della destra neofascista del Msi). Nel 1968 a vestire i panni dell’esploratore fu il presidente di Montecitorio Sandro Pertini, incaricato da Giuseppe Saragat dopo la crisi del governo di centrosinistra guidato da Aldo Moro: Pertini concluse il suo mandato nell’arco di 24 ore, con un nulla di fatto. Nel 1982 toccò al presidente del Senato Tommaso Morlino, che fu incaricato da Pertini, nel frattempo arrivato al Quirinale.

Anche l’esplorazione di Morlino non ebbe successo, poi la situazione politica portò al governo guidato dal repubblicano Giovanni Spadolini. Il 4 luglio 1986 Amintore Fanfani, presidente del Senato, fu chiamato a “esplorare” dal presidente Francesco Cossiga. Al governo c’era Bettino Craxi: cinque giorni dopo, terminata la sua esplorazione, Fanfani riferì che si poteva varare un governo Craxi-bis. E così fu.

La prima volta di una “esploratrice”, fu il 27 marzo del 1987: Cossiga chiamò al Colle la presidente della Camera Nilde Iotti, che doveva districare una situazione particolarmente ingarbugliata, dalla quale si uscì con un governo Fanfani che non fu votato dalla Dc e portò il Paese alle elezioni anticipate.

Dal 26 maggio all’11 giugno 1989 fu chiamato per un mandato esplorativo, sempre da Cossiga, Giovanni Spadolini: lo portò a termine dopo due giri di consultazioni. A nascere fu l’ultimo governo guidato da Giulio Andreotti VI. Nella seconda Repubblica, prima di sciogliere le Camere dopo le dimissioni di Romano Prodi nel gennaio del 2008, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 30 gennaio affidò al presidente del Senato Franco Marini, che lo rimise il 4 gennaio.

Particolare il caso del 2018. Il 18 aprile il presidente Mattarella diede un mandato esplorativo “circoscritto” alla presidente Casellati, nel senso che doveva verificare la possibilità di una intesa unicamente tra centrodestra e M5s. La verifica non portò ad un esito positivo, e così, una volta che Casellati rimise il mandato il 20 aprile nelle mani del Presidente della Repubblica, questi diede un nuovo incarico “circoscritto” il 23 al presidente della Camera Roberto Fico, il chiamato a verificare la praticabilità di un accordo tra M5s e Pd. Anche tale tentativo non ebbe esito.

(ANSA)

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