Aversa. Verso il prossimo bilancio 2021: il commento della consigliera Motti

Quattro chiacchiere con la consigliera comunale Luisa Diana Motti sul prossimo bilancio comunale.

Consigliera Motti, ormai siamo alla vigilia del bilancio 2021. Che cosa c’è da evidenziare, secondo lei?

19 milioni già caricati lo scorso anno sulle spalle dei nostri figli. Un mucchio di risposte dovute ma non date, benché necessarie a rendere pubblica la gravità della situazione, che qualcuno conosce bene e tace, ma che tutti ormai hanno almeno intuito.

“Spero che condividiate questo sguardo costantemente rivolto al futuro” così ha detto il Presidente Draghi rivolgendosi alle forze politiche; la stessa cosa io chiedo al sindaco di Aversa. Dopo i 19 milioni, ci saranno altri fardelli da trasferire alle prossime generazioni? E questo sarebbe il rimedio per uscire dal tunnel in cui ci siamo cacciati?

 

Che dovrebbe fare questa Amministrazione, da cui voi, cosiddetti dissidenti, siete stati messi ai margini?

Con la città vistosamente disillusa, si va verso l’appuntamento cruciale: il bilancio 2021. L’anno scorso, per giustificare l’atteggiamento elusivo e inconcludente adottato, furono accampate tutte le attenuanti immaginabili: amministrazione al suo primo appuntamento, assessore alle finanze appena insediata dopo “l’esecuzione” di Carpentiero e quant’altro. Quest’anno non vi sono alibi da accampare. Lo dico non per fare inutili polemiche, ma per richiamare amministratori e dirigenti al dovere di tirar fuori i numeri, tutti i numeri e in assoluto spirito di verità.

Ci si aspetta un esame dettagliato dei fondi vincolati sistematicamente sottratti al loro utilizzo naturale, un’analisi delle spese correnti, una ricognizione rigorosa dei residui attivi, la quantificazione e un’analisi accurata della massa giacente del contenzioso e qualcos’altro ancora.

Ma i revisori dei conti non hanno messo in luce questi problemi?

L’anno scorso, i revisori dei conti, salomonicamente, hanno scritto che, sì, i conti sono un disastro, ma non si sentivano di escludere che i cittadini, nei mesi successivi, potessero accalcarsi davanti agli sportelli comunali per pagare le decine di milioni di tributi non riscossi per decine di anni. Così, i revisori si sono seduti sulla sponda del fiume, aspettando e incrociando le dita.

Ora questo atteggiamento non potrà essere replicato. Dovranno assolutamente misurare i risultati raggiunti con l’affidamento alla Sogert e valutare la situazione sulla base dei dati e di proiezioni ben fatte. Diversamente sarebbero chiamati a rendere conto di un comportamento sicuramente censurabile.

 

Ma lei continuerà la sua battaglia per far venir fuori la verità dei conti?

Ho recentemente presentato, con la consigliera D’Angelo, un’interrogazione all’Amministrazione, circa l’utilizzo dei fondi vincolati, cioè quelle somme che il Comune detiene, perché destinate a opere da compiersi e a servizi da erogare. Perché questa interrogazione? Perché il Comune, di questi fondi, fa un utilizzo spregiudicato e non regolare nella sua sistematicità (prelievo a strascico): non li impiega per gli usi propri, ma per fronteggiare le spese correnti (la gestione quotidiana dell’ente: erogazione dei servizi e acquisto di beni per il funzionamento amministrativo) senza riuscire, entro l’anno, a restituire tutte le somme prelevate. Ma il fatto che preoccupa maggiormente è che lo fa sempre di più (dai 3.784.519 prelevati nel 2019 ai 9.978.901 nel 2020: quasi il triplo) restituendo sempre meno.

Che significa? Che, con questo tira e molla, si occulta la disperata verità dei conti, mentre le opere pubbliche e i servizi, a cui i fondi sono destinati, non si compiono mai, perché i soldi ci sono solo sulla carta. Ai cittadini il danno e la beffa. Epico, ormai, il caso della pista di atletica. Ma quest’anno si è toccato il fondo.

Sono dati certi questi che riportate?

Quel che stiamo rivelando, lo conferma la Dirigente ad interim dell’area finanziaria nelle sue risposte all’interrogazione: “Al 31.12.2020 risultano ricostituiti 2.038.060,54” (dei 9.978.901), cioè appena il 20%.

Quindi, mancano all’appello quasi 8 milioni. Vi ricordate i 7 milioni che…”non erano scritti da nessuna parte” e “non si sapeva dove la consigliera Motti li avesse letti “ ?

Alla successiva domanda dell’interrogazione “Quando li rimettete a posto?”, la risposta non è stata una previsione tecnica, ma un inno all’ovvietà: “dipenderà dalla capacità futura di incasso dell’Ente”.

Vale a dire: se s’incassa, si rimette qualcosa a posto (ma giusto per un po’), se no, sono altri debiti. Fino all’inevitabile collasso, aggiungo io.

Non si lavora per risanare davvero, si fa solo finta per continuare a campicchiare con leggerezza. Per la serie: sopravvivo come se fossi in piena salute (pensate solo alle indennità di risultato!!!), fino a stramazzare al suolo. Conclusione: lasceremo fardelli sempre più pesanti sulle spalle dei nostri figli, portando, infine, il Comune alla peggior forma di dissesto possibile.

Intanto, ancora aspettiamo dall’Amministrazione la risposta più politica alla nostra ultima domanda: “…se, a giudizio dell’Amministrazione, non occorra una ben diversa strategia rispetto a quella, fino ad ora, adottata, considerando l’entità del ricorso a fondi vincolati per esigenze non straordinarie ma ordinarie, che sembra rivelare uno squilibrio dei conti difficilmente sanabile con strumenti ordinari e senza atti di autentica discontinuità”.

 

Ma è su voi cosiddetti dissidenti, che ormai incombe il ruolo di opposizione?

E’ vero il contrario. Questo non è un discorso da opposizione, è il comportamento che la città aveva chiesto col voto del 2019: quello di un’amministrazione rigorosa e coraggiosa, di cui Aversa ha disperato bisogno, pena il disastro finanziario. A quest’impegno, che ho assunto in quota parte, mi sento vincolata fino alla fine del mandato. E ciò, indipendentemente dalle scelte del sindaco, che ha deciso di fare a meno di quasi metà dei consiglieri eletti con lui, per realizzare la grande svolta.

 

Allora la svolta c’è stata?

Altroché….! Una svolta a U verso il passato.

 

Insomma, ci sono responsabilità di questa Amministrazione, circa la gravissima situazione finanziaria di Aversa?

I problemi vengono da lontano e sono figli di un sistema, che ho definito “dei silenzi e delle reciproche convenienze”, fondato sullo spartirsi i vantaggi e voltare le spalle ai problemi. Tutti insieme, tutti in litigiosa …armonia.

La colpa del sindaco, questa sì gravissima, è stata quella di far credere che i problemi, senza bisogno neppure di portarli alla luce, si potessero risolvere con un po’ di riscossione in più. Chi non lo ha voluto seguire su questa strada, è stato buttato fuori. Così sono passati altri mesi e la situazione si è ulteriormente aggravata.

Ma credo proprio che, d’ora in poi, sarà sempre più disastroso per la città e pericoloso per gli addetti ai lavori traccheggiare così, tirando a campare. Purtroppo, però, pare che questa solare evidenza proprio non la si voglia cogliere.

La cosa da evitare a tutti i costi è che un bel giorno si alzino le mani e ci si arrenda all’evidenza di un dissesto non pilotato, che certamente un anno fa ma, forse, ancora oggi è possibile scongiurare con una strategia coraggiosa alla luce dl sole. Non c’è più tempo.

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