Balneari, Pecoraro: “Il nuovo esecutivo apre speranze alle imprese”
“La composita ed inedita maggioranza del Governo propone ministri in grado di assicurare risposte esaurienti alla riforma organica delle concessioni turistico-ricreative”. Così Sabato Pecoraro, presidente Fenailp – Federazione Nazionale Autonoma Imprenditori e Liberi Professionisti.
“Nella maggioranza che sostiene il nuovo Governo di Mario Draghi sono presenti rappresentanti dei partiti che conoscono bene le problematiche della categoria ed hanno, sempre, tutelato gli imprenditori balneari nella rincorsa alla riforma legislativa sul demanio marittimo che manca dal lontano 2010, anno nel quale è stato abrogato il rinnovo automatico delle concessioni. Da allora il settore balneare ha gestito il suo incerto futuro sui principi, ormai superati, dettati dal Codice della Navigazione, (redatto nel lontano 1942), e sulle tre proroghe automatiche del 2015, 2020 e 2033. Ecco l’importanza del nuovo Governo Draghi che, come primo traguardo, dovrà sostenere e difendere l’estensione dei titoli al 31 dicembre 2033, un congruo periodo di tempo necessario per arrivare alla definizione ed approvazione in Parlamento della riforma sul demanio marittimo. L’istituzione da parte di Draghi del nuovo Ministero del Turismo garantisce legittime speranze in tal senso. Una volta superate le problematiche legate alla “libertà di stabilimento” e, quindi, al rinnovo dei titoli con la pubblica evidenza, ci aspettiamo la costituzione immediata di un Tavolo tecnico composto dai Ministeri che esprimono specifica competenza sul demanio (Turismo-Infrastrutture-Economia, Finanze-Affari regionali e Sviluppo economico) ed aperto alle Associazioni di categoria per un confronto costruttivo sui punti salienti della riforma (dall’esclusione dalla Direttiva Bolkestein, al riconoscimento dell’indennità patrimoniale sull’impresa, dalla revisione dei canoni, alla difesa e ricostruzione delle coste erose ecc.). Oggi le nostre spiagge costituiscono il luogo dove si rivolge più del 60% dei vacanzieri, mentre il turismo contribuisce al PIL nazionale per oltre il 13%. Ecco perché da parte del Premier Draghi ci aspettiamo una spinta significativa su un settore di particolare importanza nell’economia turistica del Paese, che ha ancora enormi potenzialità di sviluppo ma che, oggi, ha bisogno di certezze per effettuare quegli investimenti necessari a competere con le altre analoghe realtà europee, anche per mantenere quell’egemonia, conquistata in oltre un secolo di sacrifici, che si traduce in preziosi posti di lavoro”.