Bozza dpcm, Sgarbi: “Anticipare riaperture musei, cinema e teatri nelle zone gialle”
“Continuare a tenere chiusi teatri, cinema e musei, oltre a non a vere alcun fondamento scientifico in relazione al rischio dei contagi, dimostra solo un volgare disprezzo per il mondo della cultura e di quanti vivono attorno ad esso. Non si vive di solo pane”. Lo dichiara Vittorio Sgarbi, deputato alla Camera, che commenta così la bozza del nuovo Dpcm del Governo Draghi che consentirebbe, a decorrere dal 27 marzo 2021 – in zona gialla – gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi.
“C’è una sorta di inaudito accanimento contro il mondo della cultura – spiega Sgarbi – e forse la ragione, senza tanti misteri, è da ricercare proprio nelle dure critiche che in questi mesi, uomini di teatro, cinema e musica hanno rivolto prima al Governo Conte e ora al Governo Draghi per la scellerata decisione di impedire ogni forma di espressione artistica. Un teatro di 1000 posti può benissimo ospitare uno spettacolo per 200 persone. Perché chiudere tutto?”.
Aggiunge Sgarbi: “È terribile quando chi Governa assume decisioni dettate dalla paura invece che dai dati scientifici. Le aperture di teatri, cinema e musei nelle zone gialle e nei fine settimana vanno anticipate subito”.