Covid, ristori per tutti gli agriturismi campani
“Esprimiamo enorme soddisfazione per l’accoglimento da parte della Giunta regionale delle nostre istanze in merito alla misura di sostegno per gli agriturismi. Con il decreto 45 del 26 febbraio, infatti, viene finalmente ammessa al ristoro la “totalità” delle aziende campane regolarmente in attività. Dalla prima graduatoria di dicembre, infatti, venivano esclusi gli imprenditori agricoli non inclusi nell’albo regionale, pur non avendo nessuna responsabilità in proposito. Il mancato aggiornamento infatti era causato da una incompleta applicazione della normativa regionale del 2008, che non chiariva del tutto l’iter autorizzativo per le attività in essere. È una boccata di ossigeno per un settore strategico per le nostre economie rurali e per le aree interne. Mi confronterò a breve in Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale per avviare una discussione su un riordino che ponga gli agriturismi al centro dell’economia turistica della regione, soprattutto alla luce di una prossima ripresa dei flussi turistici verso destinazioni alternative rispetto a quelle più congestionate”. Ad annunciarlo è il Presidente della Commissione aree interne della Regione Campania Michele Cammarano.
“Nessuno si senta escluso o abbandonato: è un impegno forte, chiaro, che ho posto sempre alla base della mia azione politica, fondata sul dialogo costante con i cittadini e le categorie interessate. In questa fase di forte emergenza sociale, è determinante sostenere le fasce più fragili, che vivono irrimediabilmente gli effetti della pandemia. Sarà indispensabile in futuro, con tutte le parti politiche, elaborare un piano di spesa del Revovery Fund per il rilancio dell’economia e per creare nuovi attrattori territoriali, in particolare nelle aree interne, per permettere un turismo diffuso, esperenziale ed emozionale, che possa coinvolgere il grande patrimonio paesaggistico ed architettonico, ma anche le grandi produzioni enogastronomiche, l’eccellenza delle produzioni agricole e la grande eredità culturale che ci contraddistingue, per una “Campania da Vivere”, incrociando innovazione e le grandi tradizioni per cui siamo riconosciuti in tutto il mondo”.