Crisi Governo, Manno: “No a Mario Draghi”

“L’ombra di un governo Draghi aleggia sul l’italico stivale. Se per qualcuno si tratta di una figura di alto profilo, per altri si tratta del classico “squalo” al soldo dell’alta finanza. Quel che aspetta gli italiani ancora non è dato saperlo, ma potremmo azzardare delle previsioni. Quando negli anni ’90, Draghi fu direttore generale del tesoro, avviò la privatizzazione delle società partecipate dello Stato e, sempre nello stesso periodo, partecipò alla famosa riunione sul Britannia in cui si decise la svalutazione della lira e la svendita dei beni italiani. La prima conclusione è chiara: continuare nella svendita e privatizzazione del patrimonio italiano”. Così Ivano Manno, esponente del Movimento Nazionale – La Rete dei Patrioti.

“Inoltre, durante il periodo come governatore della banca d’Italia, nelle sue annuali considerazioni continuava ad esortare un taglio alle spese correnti, una riforma della previdenza e del mercato del lavoro, l’innalzamento dell’età pensionabile. La seconda conclusione è logica conseguenza della prima: tagli alla spesa pubblica, alle pensioni, al lavoro precario, la meritata pensione che diventa un’utopia. Se è questo il destino che attende gli italiani, soltanto per trovare gradimento tra i tecnocrati di Bruxelles, allora la soluzione sono dissenso e opposizione ad oltranza contro il peggiore filo europeista della storia d’Italia. Al centro destra, che ha trascorso la giornata ad interrogarsi sulla posizione da assumere tra il pro, l’astensione e il contro Draghi, suggeriamo di schierarsi chiaramente con gli italiani in un deciso e corale ‘No a Mario Draghi!'”.

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Redazione

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