La Storia di Aversa. “Aret O’ Cassomtr”

Gasometro o Gazometro… chi di voi non ha mai sentito l’espressione “Aret O’ Cassomtr”, per indicare l’attuale Via Enrico Fermi.

Il Gasometro di Aversa era un’altra opera dell’Aversa “Italiana” e faceva parte di quelle opere arrivate dopo la caduta del Regno dei Borboni. Il suo scopo era quello di fornire il gas che serviva ad accedere i lampioni della pubblica illuminazione. Questo fin quando la corrente elettrica non soppiantò totalmente tale tecnica.

Per esperienza diretta, di quando ero un “bambino di periferia”, posso raccontarvi che il Gasometro si trovava nell’area dove attualmente c’è la scuola elementare ‘La Magia Dei Colori’.

Secondo quando confermato anche dalle vecchie carte del 1874, il gasometro era posto su un area di 4110,39 metri – di forma rettangolare. La stessa identica area di dove insiste ora la scuola. L’ingresso principale era di fianco la Chiesa di San Michele. Il terreno fu acquistato dal Comune di Aversa dai fratelli Antonia e Teresa Perrella per lire 12.477,56.

Ricordo che da bambino, con l’incoscienza di quei tempi, con i miei amici scavalcavo  il muro pericolante ed entravamo nell’area piena di insidie.

L’immobile di pietre di tufo, di forma quadrata si trovava adagiato sul lato cimitero. Lo stabile diroccato era formato da un ampio locale dove si effettuava la lavorazione e due locali posto ai lati dell’ingresso. L’esterno era pieno di vegetazione. Vi cresceva una colonia spontanea sia di canna palustre sia di canne ornamentali di bamboo, forse seminate all’epoca come abbellimento e che avevano resistito al decorrere del tempo.

Da bambino avevamo tanta paura dei pozzi. Ne ricordo almeno due totalmente aperti di cui non si vedeva il fondo. Oggi dopo tanti decenni, esaminando le carte  dell’epoca, ho capito che non erano pozzi ma i lumi di grotta di una vecchia cavità sotterranea servita all’estrazione del tufo. Nella stessa zona, dove stazionavano gli autobus in Via Benedetto Croce, c’è un’altra ampia cavità che ha evitato ogni tipo di costruzione. Il Gasometro era stato costruito sulla parte (come dice la planimetria) di terreno vergine e cioè non a rischio di sprofondamenti.

All’inizio degli anni 80, il Comune decise da prima di abbattere il manufatto e di sterrare l’intera area con il brecciame. Durante i lavori, la pala meccanica rischiò di sprofondare in un cedimento del terreno e sotto uscì una grossa cisterna di catrame. Allo stato non sono in grado di dire se tale pratica era regolamentare o se già nel 1800 qualcuno avesse pensato di liberarsi degli scarti di lavorazione gettandoli in una vecchia cava sotterranea.

L’area sterrata veniva utilizzata per le giostre della festa della Madonna di Casaluce. E anche in quell’occasione un camion rischiò di sprofondare per un cedimento del terreno.

Successivamente il terreno fu stabilizzato e fu costruita la scuola elementare che tutti conosciamo.

di Stefano Montone

Redazione

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