SMCV. M5S: “Le mani sulla città: PUC inaccettabile”
Il Movimento 5 Stelle SMCV insieme alle Associazioni Ambientaliste sammaritane ha trasmesso, via PEC, le osservazioni al Piano Urbanistico Comunale.
“In generale – fanno sapere Movimento 5 Stelle Santa Maria Capua Vetere – il PUC denota un interesse privatistico nella gestione delle aree negate, di quelle dismesse e di quelle agricole prevedendo la realizzazione di ulteriori immobili residenziali nonostante si evidenzi che in città esistono ben 1500 alloggi inutilizzati! Sul Centro Storico è previsto di tutto e di più in merito a pseudo concetti di recupero e valorizzazione specialmente per gli edifici sottoposti ad abbattimento e ricostruzione con incremento delle volumetrie! Si sbandierano ai quattro venti i concetti di ecosostenibilità e di tutela dell’ambiente ma poi allo stato dei fatti si propone un futuristico circuito anulare su gomma, difficilmente integrabile con l’attuale stradario cittadino, che, per renderlo ecosostenibile, si imbottisce di piante lungo il percorso ritenendo non più praticabile il circuito anulare su ferro, proposto all’epoca nel Piano “Forte”, che sicuramente aveva maggiori livelli di ecosostenibilità”.
“Oltre alle considerazioni già evidenziate nel Comunicato delle Associazioni Ambientaliste è necessario prendere atto di alcune carenze di seguito riportate in modo sintetico: • Il PUC non fornisce alcuna indicazione sulla risoluzione delle problematiche esistenti nell’area cittadina denominato “Campo Sorbo”; • IL PUC è molto generico sul rischio rifiuti; • Non vengono fornite le fasce di rispetto alle linee elettriche di Alta tensione presenti sul territorio cittadino; • Nonostante la criticità del suolo compromesso da opere antropiche (cavità) vengono formulate solo delle mere raccomandazioni, rivolte all’Amministrazione comunale, auspicando l’esecuzione di un dettagliato rilievo delle cavità sull’intero territorio comunale che registri, in un Catasto Comunale, tutti gli indizi della presenza di cavità nel sottosuolo. I diversi cedimenti del suolo cittadino sono già caduti nel dimenticatoio?; • Il concetto di Smart City rimane generico in quanto per niente sviluppato all’interno del PUC; • Nel PUC viene fornita un’erronea indicazione sull’Ex caserma Mario Fiore in quanto non è più utilizzabile come Area parcheggio, ma evidentemente i redattori lo hanno dimenticato; • Forte contraddizione sulla presenza del casello autostradale nonché sulle previsioni delle reti di trasporto territoriale che se da un lato suggeriscono l’opportunità di sviluppare funzioni logistiche capaci di attrarre investimenti per l’infrastrutturazione terziaria dell’area e, dall’altro lato, la presenza del vincolo cimiteriale nonché le direttive del PTCP circa la conservazione della funzione agricola dell’area impongono la necessità di verificare con gli opportuni enti sovraordinati la praticabilità di questa proposta. Quindi che cosa si propone?; • La rigenerazione dell’area “Ex-Italtel” viene affrontata con la predisposizione di un piano di recupero urbano ad iniziativa privata e non pubblica, che prevede una trasformazione integrata con destinazioni funzionali produttive commerciali e terziarie nonché residenziali ed ampi spazi pubblici verdi e praticamente scompare del tutto la vocazione industriale di tale area ! Non sarebbe stato il caso di proporre la rigenerazione di tale area per la gestione “In House” della gestione dei rifiuti e/o di una Parco Aerospaziale considerata la vicinanza con polo aerospaziale di Capua e/o di un Parco dell’Altera Roma e/o di un centro di trattamento della canapa e/o di un Ospedale ? Invece si preferisce l’ennesima colata di cemento!; • Nel PUC è riportato che le aree occupate da impianti di distribuzione carburanti sono ammissibili ad interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e ristrutturazione edilizia e si precisa che la localizzazione degli impianti di distribuzione carburanti è ammessa sull’intero territorio comunale ad esclusione delle zone di interesso storico, archeologico e nelle aree agricole, in conformità a quanto prescritto dalle leggi nazionali e regionali vigenti. Nonostante tutto nessuna indicazione viene fornita in merito al deposito di carburanti della Gaffoil situato a quattro passi dall’Anfiteatro Campano e all’interno di un’area densamente popolata, al nascente distributore di via dei Romani nei pressi del Parco Urbano e al distributore di carburanti attiguo al Centro di raccolta rifiuti della Logeco all’interno del quale sono stoccati tonnellate di rifiuti non pericolosi quali carta, cartone e plastica altamente infiammabili. I due incendi, occorsi di recente nello STIR, non hanno insegnato niente?; • In particolare nel centro storico si prevedono interventi di ristrutturazione edilizia con possibilità di demolizione e di sostituzione nonché di incremento di volumetrie le cui facciate di eventuale nuova produzione devono risultare compatibili nei caratteri degli elementi edilizi (rapporto pieni – vuoti, aggetto di balconi, lavori in ferro) con i caratteri degli elementi edilizi propri alle limitrofe cortine edilizie. Intanto si continua ad abbattere palazzi antichi per far posto a megapalazzi che poco si amalgamano con le strutture immobiliari circostanti esistenti favorendo i palazzinari nonostante ci siano ben 1500 alloggi non utilizzati in città; • Lo sviluppo di una mobilità alternativa sostenibile, nonostante venga più volte ripreso come obbiettivo fondamentale del PUC, in effetti si riduce ad essere solo un’intenzione, rimandando le decisioni al Piano urbano del traffico che essendo stato pubblicato in precedenza non recepisce quanto riportato nel PUC, al Piano della mobilità ciclopedonale, ai Programmi di integrazione tecnologica avanzata per la disciplina del traffico carrabile, entrambi ancora da redigere; • Sulla programmazione degli interventi non vengono fornite informazioni di particolare dettaglio e il tutto viene lasciato al caso e alla indisponibilità economica/finanziaria dell’Ente”.
“Si parla tanto di processo partecipativo nella redazione del PUC ma nella realtà chi ha veramente partecipato a tale redazione? Alla fine del processo, per poter mettere delle toppe, si chiedono le osservazioni perché magari l’Amministrazione comunale non è convinta del lavoro svolto? Perché non sono state recepite le nostre proposte formulate nel 2017? Cosa dire di più ? Niente, tranne di aver speso tanti soldi dei contribuenti per un PUC inaccettabile!”.