Universitari, Di Costanzo: “Studenti pongono questioni giuste: politica dia un segnale”

“Come gli studenti delle scuole superiori, anche gli universitari napoletani nelle ultime settimane hanno lanciato una mobilitazione diffusa per porre all’attenzione del dibattito pubblico il tema del diritto allo studio negato nell’era del Covid. Le richieste formulate da collettivi e associazioni sono in larga parte giuste e condivisibili, eppure dalle istituzioni finora non è arrivato altro che un assordante silenzio”. Ad affermarlo è Vincenzo Di Costanzo, responsabile metropolitano Università e Ricerca di Articolo Uno Napoli.

“La didattica a distanza ha aumentato le disuguaglianze sociali, come dimostrato da tutti i più recenti studi statistici. Ciononostante è evidente che per una ripresa in sicurezza della didattica in presenza ci vorranno ancora molti mesi. Ecco perché questioni come il digital divide e la penuria di strutture adeguate negli atenei meridionali sono diventate ineludibili: invece di impantanarci nel solito dibattito su se sia giusto o sbagliato occupare un edificio universitario, dovremmo provare a dare delle risposte chiare e nette. Come LeU abbiamo depositato un emendamento per prorogare l’anno accademico 2019/2020 fino al 15 giugno 2021, così da garantire ai laureandi la possibilità di concludere il percorso universitario senza doversi iscrivere all’anno successivo e quindi senza pagare ulteriori tasse. Sappiamo però che non è abbastanza, che servono interventi incisivi e radicali, a partire magari dall’istituzione di un fondo nazionale di contrasto al digital divide. Alcuni atenei, tra cui anche “L’Orientale” di Napoli, stanno già approntando misure di questo tipo; la politica non abdichi al suo ruolo, la lotta alle disuguaglianze parte anche da qui”.

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Redazione

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