118 Campania, Ficco: “Medici non devono restituire indennità”

“Il contratto dei medici di medicina generale del 2005 ha ignorato completamente quelle voci stipendiali per le quali la delibera regionale campana del ‘99, in virtù dell’autonomia organizzativa del sistema di emergenza sanitaria così come normata dalla legge, riconosceva ai medici convenzionati dei Saut la remunerazione aggiuntiva: un lavoro particolarmente usurante per l’esposizione a gravi rischi. Per questo, l’approvazione del contratto nazionale del 2005 non ne può comportare la decadenza o, ancor più impropriamente, l’illegittimità”. Lo afferma il presidente nazionale del Saues, sindacato autonomo urgenza emergenza sanitaria, Paolo Ficco.

“Qualora riconosciuta dalle autorità competenti, questa circostanza – spiega Ficco -, una tesi che abbiamo sempre sostenuto e che adesso è avvalorata da un parere pro veritate del presidente  Francesco Iacone, oltre cha da eminenti giuslavoristi, comporterà diverse conseguenze: i medici non saranno più tenuti a dover restituire quanto lecitamente e col sudore della fronte percepito, mentre la delibera del ’99 resterà legittimamente in vigore”.

“In queste ore – fa sapere il presidente del Saues – abbiamo provveduto a trasmettere il quesito e il parere reso, non solo al ministro Speranza e al presidente De Luca ma anche, per conoscenza, al Capo dello Stato, perché si riconosca ai nostri medici un diritto legittimo, acquisito con inenarrabili sacrifici e rischi”.

“Parliamo  – conclude Ficco – di quegli stessi medici che insieme a tantissimi altri operatori sanitari sono candidati al premio Nobel per la Pace, di quegli stessi medici ai quali adesso non esitiamo a tagliare lo stipendio”.

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Redazione

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