118 Caserta, addetti al servizio scrivono al direttore sanitario

I D.M. addetti al servizio 118 delle sedi di Caserta ovest; Mondragone, Casal di Principe, Trentola-Ducenta, Aversa e Gricignano al direttore sanitario ASL CE1.

alla C.A del direttore sanitario ASL CE1.

E P.C. alle O.O.S.S. di categoria.

I D.M. addetti al servizio 118 delle sedi di Caserta ovest; Mondragone, Casal di Principe, Trentola-Ducenta, Aversa e Gricignano sottofirmatari della presente, le fanno le seguenti richieste.

Visto che; in data 18/09/2019 (un anno e mezzo fa!), si tenne una riunione p/o la sede dell’AORN di Caserta, alla presenza del dr. Mannella ed alcuni dirigenti medici, in rappresentanza dei D.M. del servizio 118 di Caserta Ovest, al culmine della quale, il dr. Mannella, si impegnava a risolvere le criticità legate alla carenza di personale medico entro Gennaio 2020.

Visto che, al Marzo 2021, tali criticità sono addirittura aumentate, poiché, a fronte di 6 nuovi medici, assunti in regime di convenzione, almeno 10 sono migrati ad altre U.O.

Visto che; il dr. Mannella, per risolvere la criticità, dal gennaio 2020, ha ritenuto opportuno creare un accorpamento funzionale le postazioni di; Mondragone-Castelvolturno, Casal di Principe, Trentola-Ducenta e Aversa-Gricignano, senza alcun atto aziendale deliberativo che, ne giustificasse la necessità, senza concordare la cosa né con i sindacati rappresentanti dei medici, né con gli stessi dirigenti medici, anzi, rifuggendo ogni forma di dialogo e negoziazione con gli stessi e ricorrendo a collaboratori che, non si interfacciano in alcun modo, con i D.M., mentre, dovrebbe essere il loro primo obiettivo.

Visto che; Da Aprile 2021, a causa della la carenza di D.M. il dr. Mannella, con le medesime modalità, vuole effettuare l’ennesimo accorpamento funzionale, trasfe-rendo l’unico medico rimasto sull’abz 03 di Aversa, alla postazione 838 di Grici-gnano d’Aversa, privando di fatto, dopo quasi 30 anni!, una città di 55.000 abitanti, della abz medicalizzata.

Visto che; Il CCLN della dirigenza medica da noi sottoscritto, prevede un servizio h.24, in base al quale un turnista dipendente non può lasciare il posto di lavoro senza il collega montante in servizio e, la questione, più volte sottoposta al responsabile del servizio, ancor oggi resta irrisolta, nonostante le promesse verbali.

Visto che; il dr. Mannella, anziché autorizzare le ore di straordinario ai D.M. richie-denti (i sottoscrittori della presente), nella misura di 10 ore settimanali (secondo i dettami del la normativa europea), in modo da coprire il più possibile i turni carenti, le autorizza solo ad alcuni D.M. (non se ne comprende il motivo!) in alcuni casi, in misura ben oltre il consentito dalla vigente normativa (anche 100 ore mensili) senza darne alcuna motivazione. Nel contempo, veniamo a sapere dal dr. G. G. che, solo l’80% del budget straordinario destinato alla dirigenza medica viene utilizzato, mentre, dello stesso budget straordinario destinato al comparto, ne viene utilizzato ben oltre il dovuto (120%!!!). Laddove, le lagnanze espresse dagli utenti, tramite i sindaci delle città comprese nei suddetti distretti sanitari, riguardano la carenza di medici a bordo di ambulanze, non certo delle maestranze!

Visto che; Le iniquità già emerse nel 2020, peggiorano nel primo trimestre 2021, laddove, nei suddetti distretti sono state autorizzate, ai D.M. richiedenti, zero ore di straordinario, a fronte delle ore regolarmente autorizzate, sia al comparto delle suddette postazioni, che alla dirigenza medica delle rimanenti  13 postazioni 118. Caso emblematico è quello di un medico della abz a sede di Gricignano d’Aversa al quale, nel mese di febbraio, vengono autorizzati turni in regime di straordinario per coprire i pochi turni carenti in un altro distretto sanitario (oltre 100 ore), lasciando di fatto sguarniti i turni nella sua postazione, impegnando l’abz sia per prelevarlo che per riaccompagnarlo a distanza di oltre 20 km!

Nel contempo, ci vengono negati anche i diritti più elementari quali il cartellino ora-rio mensile che, nonostante venga richiesto a mezzo PEC, ci viene puntualmente negato al punto che, alcuni colleghi, a fine anno 2020 si sono visti addebitati debiti orari per motivi incomprensibili, senza alcua possibilità di riscontro o contraddittorio.

 Questo comporta che; I carichi di lavoro dei D.M. nei succitati distretti sanitari, risultano impropriamente aumentati, nel contempo, quasi il 40% degli interventi del 118, risultano effettuati con ambulanze prive di medico (anche cod. Giallo e Rossi!).

I tempi di intervento risulteranno inevitabilmente allungati rispetto agli standard assistenziali, con conseguente scadimento della qualità di una prestazione assi-stenziale essenziale come quella del 118. Mettendo inoltre a rischio l’incolumità fisica e professionale degli stessi operatori e, nel contempo affollando impropria-mente i p.s. degli ospedali territoriali.

Tutto questo, inoltre comporta una evidente sperequazione tra gli utenti dell’area di Caserta est e rispetto a Caserta Ovest creando, nella stessa azienda, due tipi di assistenza, l’una quasi sempre corroborata dall’intervento del medico in presenza, la seconda, nella quasi metà dei casi, senza medico (come dimostrano i vari report) e, come tale, di altro tipo di tenore qualitativo. Creando di fatto, nella stessa azienda due tipi di assistenza e penalizzando di fatto i pazienti dell’area della provincia più popo-lata creando di fatto, pz. di serie A ed altri di serie B.

CHIEDONO

  • L’annullamento dell’accorpamento funzionale delle suddette postazioni 118, perché non previsto dall’atto aziendale istituito all’atto della genesi del servizio 118 e pertanto illegale se non supportato da una delibera regionale ad hoc.
  • Creare un protocollo d’intesa condiviso che consenta lo smonto dei D.M., anche in assenza del collega montante, poiché, questi hanno sottoscritto un contratto che comporta un lavoro h.24 e vengono “costretti” ad interrompere un lavoro di turnisti (interruzione di pubblico ufficio), lasciando, in tal modo, le abz demedicalizzate, senza la presenza di un medico montante.
  • L’istituzione in tempi brevi, un tavolo di osservatorio aziendale paritetico (formato da esponenti sindacali ed aziendali), cui riferirsi in caso di contesta-zioni. Contestazioni che, allo stato sono tantissime e, i D.M. non sanno a chi indirizzare, determinando in essi uno stato di frustrazione, cosa che di sicuro, comporterà, appena le condizioni lo permetteranno, una fuga verso altre U.O.
  • Istituire urgentemente! un tavolo paritetico “super partes” atto a valutare la effettiva congruità degli interventi autorizzati dalla c.o. e la loro adeguatezza. Tale commissione valuterà anche i casi (numerosi) nei quali, le nostre legittime osservazioni/richieste non trovino adeguata risposta dalla c.o.
  • Una relazione ampia ed esaustiva sulle suddette discrasie nella quale il dr. Roberto Mannella esponga i motivi delle sue decisioni nel merito, in modo tale che, i motivi che al momento appaiono oscuri, vengano compresi ed eventu-almente condivisi con le oo.ss. di categoria.

 Auspicando un rapido ed esaustivo riscontro in merito, onerando le O.O.S.S. di cate-goria a rendersi parte attiva, per la tutela dei diritti dei lavoratori. Restando a sua disposizione per la discussione, punto per punto, delle varie questioni esposte (con la redazione di un regolare verbale che resterà agli atti). Restando intesi che, qualora ciò non avvenisse, o non ci riterremo soddisfatti, ci riterremo autorizzati a rivolgerci agli organi competenti in materia del lavoro, ai sindaci dei comuni interessati ed infine ai mezzi di comunicazione territoriali rivolgendoci, se necessario, anche alle opportune sedi legali per la tutela dei nostri diritti .

Tanto si doveva

i D.M. Andreozzi Nicola, Barbato Elisa, D’Alesio Francesco, Del Villano Vincenzo,  Di Giorgio Giuseppe, Panaro Bruno, Spagnulo Maria Rita, Magliulo Francesco, Vaio Antonietta, Diana Domenico.

Redazione

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