Giustizia, AIGA: “Intercettazioni conversazioni tra avvocato e cliente rappresentano violazione diritto di difesa”
L’AIGA, Associazione Italiana Giovani Avvocati, esprime particolare preoccupazione per l’ormai dilagante fenomeno delle intercettazione delle conversazioni tra l’avvocato ed il proprio assistito.
È ormai quasi consuetudine rinvenire all’interno dei fascicoli delle indagini preliminari trascrizioni di conversazione tra l’avvocato ed il proprio assistito, in spregio alle più basilari regole che dovrebbero tutelarne la riservatezza, e più in generale del troppo spesso invocato, ma scarsamente attuato, diritto costituzionale di difesa.
A nulla vale fare appello all’art. 103 c.p.p. sulla considerazione che l’illusorietà della millantata tutela contenuta nella norma, è di fatto superata dalla ormai consolidata giurisprudenza di legittimità, che ritiene tale divieto non assoluto, ma soggetto ad una verifica postuma che ne vada a saggiare il rispetto dei limiti, quando di quelle conversazioni se ne è già fatto un uso illegittimo.
In materia è da poco intervenuta la Sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (17 dicembre 2020, caso n. 459/18) che nel riconoscere l’esclusività del rapporto tra l’avvocato ed il proprio assistito, ha sancito che l’inviolabilità delle loro conversazioni rientra nel rapporto privilegiato tra di loro, che non può essere oggetto di indiscriminate intromissioni da parte di organi esterni, quand’anche della Magistratura.
“L’attuale sistema normativo sulle intercettazioni” afferma il Presidente dell’AIGA, Avv. Antonio De Angelis: “nonché l’uso che se ne fa grazie allo scudo interpretativo dato dalla Cassazione, non sembra considerare in alcun modo conto la necessità di ritenere come inviolabile il legame fiduciario tra il cliente ed il suo avvocato, esponendo così la garanzia costituzionale del diritto di difesa alla mercè degli inquirenti e alla arbitraria negazione delle garanzie procedurali che nella riservatezza delle tutela delle conversazioni tra avvocato e cliente devono trovare un invalicabile ed assoluto diritto di garanzia a tutela della funzione difensiva stessa”.
L’Aiga, dunque, nell’auspicio che, anche sulla scorta della Sentenza della Corte di Strasburgo, si ponga fine ad una inaccettabile violazione dell’art.24 Cost., auspica in un intervento del legislatore che abbandonando il giustizialismo dilagante cui stiamo da troppo tempo assistendo, ponga rimedio alle violazioni delle garanzie costituzionali e procedurali che in uno stato di diritto non possono non essere alla base del giusto processo.