Napoli. 160° anniversario Unità d’Italia, Vittorio Emanuele invia Corona d’Alloro
In occasione del 160° anniversario della proclamazione del Regno d’Italia, il Capo di Casa Savoia, Vittorio Emanuele, Principe di Napoli, ha incaricato la Delegazione per la Campania degli Ordini Dinastici di Casa Savoia e l’Associazione Internazionale Regina Elena odv di offrire in omaggio alla statua equestre del primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, situata in Napoli alla Piazza Giovanni Bovio. Con il Patrocinio morale della Società di Storia Patria.
Presente il Delegato per la Campania, Comm. Avv. Gerardo Mariano dei Principi Rocco di Torrepadula ed il Delegato dell’Associazione Regina Elena, Gr. Uff. Rodolfo Armenio, che, insieme al Gr.Uff. Marchese Pierluigi Sanfelice di Bagnoli e agli altri partecipanti, hanno deposto una corona di alloro ai piedi del monumento. Significativo il gesto di una signora che ha, di propria iniziativa, voluto deporre anche una rosa rossa ai piedi del Re Galantuomo.
Nell’occasione, il Principe Vittorio Emanuele ha fatto pervenire un proprio messaggio, nel quale si legge: “Il 17 Marzo 1861 in una memorabile seduta a Palazzo Carignano a Torino, il nuovo Parlamento promulgava la legge n. 4761 del Regno di Sardegna che così recitava: “Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia”. Il tanto sospirato processo di unificazione nazionale conosceva così un primo compimento ideale e il fuoco del Risorgimento purificava secoli di giogo straniero nella nostra penisola. Certo, mancavano ancora all’appello Venezia, Trento e Trieste, ma erano così gettate le fondamenta di uno Stato libero e moderno, consapevole della propria storia e della propria dignità, sotto gli auspici della mia Casa che, negli otto secoli precedenti, aveva sempre rappresentato un baluardo di indipendenza e di libertà nella regione subalpina.Tutto ciò fu possibile grazie allo sforzo della migliore gioventù italiana, con il concorso di intellettuali quali Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi e con lo slancio di una formidabile classe dirigente, simboleggiata dal genio del Conte di Cavour e dal valore di Giuseppe Garibaldi. Soprattutto, tutto poté compiersi grazie all’attiva opera del mio Augusto Avo, S.M. il Re Vittorio Emanuele II – Padre della Patria, dinnanzi al cui esempio e coraggio sui campi di battaglia non possiamo che rivolgere un grato pensiero per averci donato un’Italia libera dalle Alpi alla Sicilia.”