Scuola e università al centro dell’appuntamento ‘Dillo alla Lega’
La scuola e l’università ai tempi del Covid: un tema molto importante e complesso, che è stato al centro della nuova puntata di “Dillo alla Lega”, l’ormai tradizionale appuntamento settimanale della Lega attraverso cui cittadini, rappresentanti della società civile e ed esponenti politici si confrontano sul futuro di Napoli. A discuterne sulla pagina Facebook della Lega Napoli, oltre al segretario cittadino Severino Nappi, sono intervenuti tre rappresentanti del mondo scolastico e universitario: Aurelio Tommasetti, Responsabile nazionale del Dipartimento Università della Lega, già Rettore dell’Università di Salerno; Eliana Troise, docente scolastica e responsabile scuola della Lega Napoli e Lorenzo Calcara, studente e attivista della Lega Giovani. A moderare il dibattito il giornalista Giancarlo Borriello.
UN DIRITTO NEGATO AGLI STUDENTI. “In Campania le scuole sono state chiuse sulla base di un semplice calcolo previsionale”: è stato il duro atto d’accusa di Severino Nappi, che ha aggiunto come questa scelta sia stata presa senza una vera e propria verifica scientifica sulla situazione. Tutto ciò in una regione dove la diffusione dei sistemi informatici è scarsa presso le famiglie, molte prive di mezzi economici per potersi dotare di un computer: il risultato è che a migliaia di giovani è negato il diritto a formarsi. La richiesta della Lega è quella di accelerare con le vaccinazioni. Contestualmente serve lavorare perchè docenti e insegnanti possano recuperare spazi di socialità, ovviamente nei limiti della sicurezza. “Stiamo già preparando proposte a riguardo”, ha annunciato il coordinatore cittadino.
UNIVERSITA’ DIMENTICATA. “Per un anno, seppur in modo disordinato, della scuola si è parlato. Dell’Università, no”, ha commentato laconico il professor Tommasetti. “Il governo Conte è stata un’esperienza negativa, ma appartiene al passato”. La Lega guarda avanti e, da forza di governo, intende agire perchè presto si possa tornare alla normalità. Come? Varando misure concrete a favore della ricerca e della didattica, ma anche volte ad aumentare le immatricolazioni attraverso più borse di studio per i meritevoli. “Serve tornare ad affollare le aule universitarie”: il Sud è stato penalizzato dalla DAD, e non bisogna far passare il messaggio che l’università funziona anche a distanza. Non è così: “ci sono discipline che non si prestano all’attività a distanza, per non parlare della ricerca”, conclude l’ex rettore dell’ateneo salernitano.
AUMENTA LA DISPERSIONE SCOLASTICA. “Ai bambini delle elementari, privi di un’alfabetizzazione informatica, serve sempre un adulto che li aiuti con la didattica a distanza”. La professoressa Troise ha spiegato come di solito sono i nonni a fare da “tutor informatici”, ma anch’essi spesso incontrano problemi con la DAD, anche per la mancanza di apparecchiature informatiche. Problema che c’è anche per i ragazzi più grandi. Di qui l’allarme: “Queste difficoltà provocate dalla didattica a distanza stanno avendo effetti anche sulla dispersione scolastica, che nell’ultimo anno è aumentata”. La docente ha quindi lanciato l’allarme sull’assenza, da ormai un anno, dell’orientamento per gli alunni delle prime e delle ultime classi delle superiori: di qui la proposta di riattivare “un diritto allo studio negato”. Infine, un pensiero per gli autisti di scuolabus, penalizzati dalle chiusure degli istituti: “Andrebbe attivato un metodo didattico montessoriano, con lezioni in loco nei musei e nei siti culturali: i mezzi di trasporto verrebbero così utilizzati”.
TROPPE CRITICITA’. Il fatto che i ragazzi passino molte più ore davanti ad uno schermo è fonte di preoccupazione per uno spettatore: Lorenzo Calcara, che da studente vive in prima persona i disagi della scuola ai tempi del covid, ha sottolineato come durante le lezioni in remoto praticamente le pause non esistano, e come non riesca staccare per qualche minuto lo sguardo dal monitor. Ma l’esponente della Lega Giovani ha anche evidenziato le tante criticità vissute nei pochi periodi di didattica in aula: un inutile banco a rotelle per classe, banchi tradizionali non distanziati e assenza di areazione. Ciò che manca, secondo Lorenzo, è un’organizzazione che consenta alle scuole di riaprire in sicurezza. Anche perchè la didattica a distanza va a tutto danno dei ragazzi con problemi di apprendimento, che hanno bisogno di avere un docente in aula per apprendere.