Tumori femminili, prevenzione e diagnosi precoce nel prossimo incontro di Insieme in Rosa

I tumori femminili ogni anno in Italia colpiscono 70.000 donne. Tra queste, sono circa 53.000 quelle che si ammalano di tumore al seno, di gran lunga quello più diffuso. Ma anche gli altri organi dell’apparato riproduttore femminile possono essere colpiti da un cancro. Ogni anno sono infatti 11.400 i nuovi casi di tumore all’utero e 5.300 i nuovi casi di tumore alle ovaie. I tumori femminili in molti casi si possono prevenire o comunque diagnosticare in fasi molto precoci.

Fare diagnosi precoce significa individuare un tumore in fase iniziale, quando ancora non si è diffuso in altri organi tramite metastasi. In genere è più semplice trattare un tumore nei primi stadi: gli interventi chirurgici possono essere più circoscritti e le terapie farmacologiche meno pesanti, con una conseguente migliore qualità della vita del paziente. Ogni fascia d’età e ogni tipo di tumore hanno caratteristiche diverse, che richiedono particolari controlli e accorgimenti.

Ad affrontare questi temi durante la tavola “Insieme in Rosa – Prevenzione e Diagnosi precoce dei tumori femminili”  saranno Celeste Condorelli, Amministratrice Delegata Gemelli Molise, Giovanna Sticca, Direttrice Sanitaria – Gemelli Molise, Francesco Cosentino, Direttore Dipartimento di Oncologia e UOC Ginecologia Oncologica, Emilio Bria, Direzione del Governo Clinico Gemelli Molise, Carmela Franchella,  Presidente LILT Associazione Provinciale di Campobasso, Valeria Moffa, Direttore della Scuola Allievi Agenti di Campobasso. Modera l’incontro Valentina Fauzia, Giornalista Presidente del Gus Molise. L’incontro verrà trasmesso in diretta streaming sul sito di Gemelli Molise e sulla pagina Facebook martedì 9 marzo ore 16.30. Tutti potranno partecipare e interagire con i relatori, facendo domande attraverso i commenti social.

“La data che abbiamo scelto per questo incontro non è causale – spiega Celeste Condorelli, Amministratrice Delegata Gemelli Molise -. L’evento si svolge in prossimità della giornata dedicata alla donna anche per sensibilizzare la comunità sull’importanza della medicina di genere, che si occupa, tra le altre cose, di realizzare programmi di prevenzione, sviluppare metodologie diagnostiche e terapeutiche su misura per la donna e per l’uomo. Grazie, infatti, ai continui progressi della medicina e agli screening per la diagnosi precoce – continua Condorelli – nonostante il continuo aumento dell’incidenza, circa 0,9 per cento ogni anno, oggi si muore meno che in passato a causa di un tumore del seno, tanto che la mortalità fa segnare un calo annuale del 2,2 per cento”.


Quali sono i tumori femminili?

Il tumore del seno è molto diffuso: colpisce una donna su 8 ed è il tumore più frequente nel sesso femminile (anche gli uomini ne possono essere colpiti, ma con un’incidenza notevolmente più bassa).
Il tumore ovarico occupa invece il nono posto tra i tumori più frequentemente diagnosticati alle donne. Si tratta di una malattia che colpisce le ovaie, ovvero gli organi responsabili nella donna della produzione degli ormoni sessuali e delle cellule riproduttive (ovociti) e riguarda circa una donna ogni 100. Questo tipo di tumore colpisce soprattutto dopo i 60 anni, mentre è piuttosto raro nelle donne giovani al di sotto dei 30 anni.

Il tumore del collo dell’utero (o tumore della cervice uterina) è stato per molto tempo il più frequente nel sesso femminile, associato a un’alta mortalità. Oggi fortunatamente si assiste a una continua diminuzione di incidenza e di mortalità grazie soprattutto all’introduzione di uno strumento estremamente efficace di diagnosi precoce, il Pap-test e alla prevenzione primaria, tramite vaccinazione. La diagnosi sempre più precoce consente infatti di utilizzare una terapia efficace e spesso risolutiva.  Il cancro della cervice dell’utero è legato, nella maggior parte dei casi, all’infezione del virus del papilloma (HPV).

Il tumore dell’endometrio si colloca al sesto posto tra i tumori più frequentemente diagnosticati tra le donne. Si tratta di un tumore che colpisce soprattutto le donne anziane, con un picco di incidenza dopo i 60 anni, e che presenta tassi d’incidenza in aumento nel mondo occidentale a causa dell’allungamento della vita media e di una alimentazione troppo abbondante.

“Negli ultimi anni sono stati compiuti passi da gigante per la terapia di queste malattie – dichiara Francesco Cosentino, Direttore Dipartimento di Oncologia e UOC Ginecologia Oncologica Gemelli Molise – ma il fattore prognostico e le armi più importanti che abbiamo a disposizione per curare questa patologia sono senz’altro la prevenzione e la diagnosi precoce. A tal proposito è importante sottolineare che orami da più di un anno stiamo tutti sperimentando l’effetto devastante della pandemia che ha cambiato le nostre vite. Molte donne, per timore del coronavirus o per l’impossibilità di accedere alle cure in questa fase di emergenza, hanno rinunciato a sottoporsi agli esami diagnostici. Dal maggio 2019 al maggio 2020 in Italia, secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), in Italia sono ‘sfuggiti’ ai test di screening circa 1700 casi potenziali di carcinoma della cervice e quasi 1000 casi di carcinoma dell’endometrio. Ecco perché abbiamo dedicato a questa tematica l’appuntamento che abbiamo realizzato per il prossimo martedì 9 marzo.

La prevenzione per età: Nella fascia di età dai 20 ai 40 anni, i tumori femminili costituiscono, per fortuna, una rarità. È però l’età giusta per fare prevenzione. È tra i 40 e i 50 anni che si registra un primo aumento dell’incidenza dei tumori femminili, anche se il picco si verifica dopo i 50. In questo decennio, non bisogna abbandonare le buone abitudini in materia di prevenzione e di corretti stili di vita. Dopo i 50 anni si verifica un picco di incidenza dei tumori femminili. Questo non significa che sia troppo tardi e non si possa più fare prevenzione, anzi, diventa ancor più importante. “Poiché sono anche gli anni nei quali è più frequente che compaiano tumori – conclude Giovanna Sticca, Direttrice Sanitaria Gemelli Molise – la diagnosi precoce assume una rilevanza ancora maggiore che in precedenza. Le visite, i controlli, il Pap-test e la mammografia rimangono strumenti indispensabili di contenimento del disturbo: un tumore diagnosticato nelle fasi iniziali, anche in una persona molto anziana, può essere curato efficacemente senza lasciare sequele dolorose.

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Insieme in Salute è una iniziativa di Celeste Condorelli, amministratrice delegata di Gemelli Molise, realizzato con il patrocinio di: Regione Molise, Provincia e Comune di Campobasso, Ufficio Scolastico Regionale, Ordini professionali degli Avvocati, dei Giornalisti, dei Consulenti del Lavoro, Caritas Diocesana, Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Sono partner di “Insieme in salute” anche la Molisana SpA, il Centro Sportivo M2 e la Fonte del Benessere Resort, il Comitato Paraolimpico, la Figc e la Magnolia Basket. Collaborano al progetto numerose associazioni coordinate dal Centro di servizio per il volontariato per il Volontariato: Admo, Aic, Amici della Cattolica, Ail, Avis, Unitalsi, il Cuore delle Donne, Iris, LILT e Lions Club.

Gemelli Molise è un ospedale ad alta specializzazione situato a Campobasso. Convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale, la struttura è attualmente una realtà di 130 posti letto, con centri altamente specializzati per le malattie cardiovascolari e l’oncologia, nonché sede di insegnamento universitario e un attivo centro di ricerca.

Redazione

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