Aversa. ‘Logoro e triste zaino rosso’, Orabona replica a Portaro

“Caro il mio giovane Antonio (consentimi, per  ragioni anagrafiche, per il comune e intenso amore che nutriamo per Aversa e per il rispetto che ti devo per  gli  apprezzabili valori di cui dici di essere portatore, questo incipit confidenziale), ho letto con  la dovuta  attenzione la tua critica alle mie riflessioni  sullo “zaino rosso” di Alfonso Golia e mi affretto a risponderti perché desidero, innanzitutto, e  ovviamente in maniera esemplificativa,  enumerarti realizzazioni, iniziative, opere che le passate amministrazioni di centrodestra hanno condotto in porto; senza peraltro nemmeno farti un  accenno a  quelle programmate ed avviate, e che “coloro” che sono venuti dopo  stanno tentando di attribuirsele, come il propagandato finanziamento di 7 milioni al quale fai riferimento e del quale, come forse ti sfugge,  l’attuale amministrazione è stata solo una mera e insignificante comparsa: nulla di più”. Così Isidoro Orabona,  portavoce di Forza Italia Seniores nel replicare a al coordinatore di La Politica Che Serve giovani Antonio Portaro.

“Dunque, partendo da “epoche” che non hai vissuto, perché per la tua età non eri nemmeno in mente Dei, e da insediamenti prestigiosi dei quali solo poche città possono fregiarsi, ti voglio ricordare il nuovo ospedale civile, le due  facoltà universitarie, ingegneria e architettura, l’allocazione e la realizzazione di istituti di istruzione di ogni ordine e grado, la scuola di polizia penitenziaria e il tribunale di Aversa.  Puoi chiedere e chiederti come e perché queste “cose”
sono state  “fatte” o “portate” ad Aversa? Ebbene, proprio grazie alla capacità, alla determinazione e alla intelligente operosità di politici ed amministratori di centro destra; e, te lo voglio rivelare, perché probabilmente non ti è mai stato confessato dai “compagni” più maturi, malgrado alcune di esse siano state apertamente e frontalmente avversate proprio da amministratori e politici di sinistra. Del resto, per informarti su queste “cose” puoi interpellare qualche non tanto occulto attuale “consigliori” illuminato (in senso “elettrico”, si intende, e non certo per acclarate qualità intellettive)   del tuo “sindaco con incorporato zaino rosso”; il quale ben noto “consigliori”, pure lui  in età matura come la mia,  ti potrà  aggiornare e  confermarti anche  di essere stato, come amava fregiarsi e   autopubblicizzarsi, l’ascoltato e ben gratificato braccio destro di due sindaci del centrodestra. Per la verità, sempre al fine di informarti, potresti rivolgerti anche ai numerosi sostenitori e ad alcuni componenti della giunta, passata ed attuale, del tuo “sindaco con annesso zaino”, i quali, questo però  certamente lo sai, sono stati attivi partecipi , sostenitori ed esponenti di prima linea, fino ad ieri e all’altro  ieri,  di varie giunte ed amministrazioni di centrodestra. Mi permetto però di consigliarti di non rivolgerti anche al consigliere Roberto Romano, criptico “compartecipante” assessore: lo metteresti in imbarazzo. Parlando del recente passato, non credo ami rivangare la sua militanza in Alleanza nazionale né in quella dei cinque stelle, dai quali, se ho ben capito,  sembra sia stato espulso, ma in rappresentanza dei quali si candidò come sindaco proprio  contro “Golia con lo zaino rosso”, e all’indirizzo del quale, come certamente sai bene, fino a qualche mese fa,  all’ombra dei frequenti  gazebo che  organizzava  su via Roma e dai vari siti social,  lanciava  anatemi infuocati. Ora però quel fuoco si è spento, forse perché opportunamente lenito da qualche “rinfrescante” e opportuno “idrante” azionato da due o tre “personaggi” del centrosinistra. Dunque, per andare a tempi più vicini a te e indicarti solo alcune delle realizzazioni che hanno migliorato anche la vivibilità della città,  ti  ricordo l’attivazione della rete cittadina del gas, delle due stazioni della metropolitana; l’insediamento di istituti di istruzione di ogni ordine e grado, la compiuta definizione ed approvazione del Piano regolatore generale  e di quello del centro storico ed antico; il rifacimento di via Belvedere,  Piazza Vittorio Emanuele,  Piazza Trieste e Trento, via Drengot, via Magenta, Via Corcioni, via Roma, via Seggio, lunghi  tratti del rione “ Borgo”, piazza Savignano , via Diaz;  il restauro dell’arco di Porta Napoli, della casa della cultura “Caianiello”; la realizzazione del  nuovo comando dei Vigili urbani, della variante occidentale di via Pastore;   la riqualificazione del parco Pozzi, il rifacimento dei sagrati delle nostre belle chiese e della nuova biblioteca di Palazzo “Gaudiosi”. Potrei continuare ancora per molto, anzi per moltissimo, ma rischio  di affaticarti e forse anche di “deprimerti”, perché, per le interessate narrazioni che ti sono state propinate, mai avresti immaginato tanta operosità, tante realizzazioni e tanto buon governo da parte del centrodestra. Voglio infine notiziarti che fu proprio un sindaco del centro destra (come vedi non ne faccio il nome, perché sono tanti, troppi i politici , i sindaci e gli amministratori del centro destra che in maniera appassionata ed egregia hanno operato per la città, senza che mai nessuno abbia avuto noie giudiziarie, dirette o indirette) ad essere eletto presidente nazionale di Urban Italia, un programma di rinascita al quale , devi sapere, tra le tante, partecipavano città come Napoli, Torino, Venezia, Bari, Lecce, Genova. Quel sindaco, poi, fu continuamente invitato, per portare e comunicare la sua esperienza di lavoro nel nome di Aversa, a numerosi  incontri e convegni  nazionali ed a quelli internazionali di Barcellona, Leeds e Londra. A tutto questo non aggiungo nemmeno il fatto che la città, governata dal centrodestra, si è sempre guadagnata una rilevante considerazione a livello centrale, tanto da diventare apprezzata e frequente meta di esponenti del governo nazionale. Oggi è abbandonata a sé stessa, anzi nelle rapaci mani di politici regionali. Ad Aversa, con le amministrazioni di centrodestra, sono approdati, e si sono spesi nell’interesse della città, autorevoli ministri e sottosegretari.  Per nominarne solo alcuni, dei quali forse hai sentito parlare, Antonio Marzano, ministro dell’industria, Roberto Castelli e Giovanni Flick ministri della giustizia, Giulio Tremonti, ministro dell’economa e finanze, Enrico la Loggia, ministro degli affari regionali, Antonio Martino, ministro della difesa, Marcello Pera, presidente del Senato, Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. E non ti sottolineo nemmeno il fatto che Aversa, sempre grazie al governo del centrodestra, per anni ed anni ha organizzato ed  ospitato convegni, dibattiti ed incontri su temi di rilevante interesse che, per l’autorevolezza dei relatori e dei partecipanti, hanno avuto una significativa eco a livello nazionale. Voglio ricordartene solo uno per tutti, anche perché ebbi il privilegio di esserne uno dei più attivi organizzatori: quello, verso la fine degli anni novanta, sulla giustizia,  che si svolse,  ad iniziativa, appunto,  di esponenti del centrodestra, nel nostro magnifico teatro “Cimarosa” e che durante i suoi due giorni di svolgimento anticipò una problematica che negli anni successivi sarebbe diventata uno dei temi più dibattuti: quella sulla separazione delle carriere in magistratura. Quell’incontro calamitò l’attenzione di tutto il Paese, fu ripreso dalla Rai e riportato e commentato in maniera lusinghiera da tutte le testate giornalistiche nazionali. Un convegno, pensa,  che vide la partecipazione del ministro della giustizia Giovanni Flick, del presidente della commissione giustizia della Camera Giuliano Pisapia (bada bene, erano due autorevoli esponenti rispettivamente del centrosinistra e di Rifondazione comunista,  che vennero ad Aversa per la stima che nutrivano proprio verso politici del centrodestra aversano) e di ben 38 parlamentari di ogni “colorazione” politica, oltre che del procuratore distrettuale antimafia Agostino Cordova, dei vertici della magistratura e dell’avvocatura di tutta la Campania ed anche di qualche regione confinante, nonché di noti docenti della facoltà di giurisprudenza di Napoli. Ecco, questo è quanto. Fai ora le tue opportune verifiche e riflessioni e poi, se ti va, ne potremmo  parlare in qualche incontro pubblico, al quale potresti invitare anche  il tuo sindaco, magari accompagnato dal suo zaino rosso, nel quale, ora è più che mai chiaro ed evidente a tutti, perfino a gran parte dei consiglieri del PD, ha da sempre portato non quello che tu speravi e credevi, ma solo qualche panino e qualche birra, oltre  alla ferma determinazione di “sistemarsi” in maniera duratura, a qualunque costo e a qualunque prezzo,  sulla poltrona di sindaco, a alla faccia dei proclamati valori. Caro Antonio, ora spetta a te prendere purtroppo atto, e, credimi, me ne dispiaccio sinceramente, che tu e tutti quelli come te che hanno creduto in Golia e nel suo annesso zaino rosso siete stati usati e siete diventati vere e proprie vittime designate di una  vergognosa “truffa” politica ed elettorale. Un raggiro, quello di Golia, che ha rovinosamente inquinato e resa mefitica la politica aversana realizzando un‘amministrazione priva di una qualsiasi credibile, decente identità politica ma finalizzata solo a soddisfare discutibili velleità e interessi ed esigenze di “collocazione” lavorativa. Tutto questo è innegabile, e, consentimi di ribadirlo fino alla noia,  anche tu non puoi negare che Golia, sfiduciato dalla sua stessa maggioranza, pur di non tornare dietro al banco di qualche sperduta farmacia di campagna, si è alleato e sta governando proprio con quegli uomini, quelle liste, quegli schieramenti contro i quali, egli, innanzitutto,  e voi tutti con lui, avevate  dichiarato acerrima guerra per tutte quelle ragioni, vere o false che fossero,  che gridavate nelle piazze, nelle strade  e sui social. E in nome delle quali chiedevate, purtroppo ottenendoli, consenso e voti. Possibile che ora fingete di “trascurare” tutto questo come se non fosse mai accaduto e che un siffatto e mostruoso “aborto” non vi crei quanto meno imbarazzo né vi susciti ripensamento o un operoso pentimento? Nemmeno puoi inoltre negare che Golia, senza ritegno, senza decoro ha scandalosamente  ed irresponsabilmente consegnato le chiavi della città a chiacchierati politici “venuti da lontano”, che hanno ridotto Aversa  a loro personale territorio di scorrerie e di conquista ed ai quali nulla importa delle nostre tradizioni, della nostra cultura e delle nostre necessità ed esigenze. Una presenza , la loro , che di fatto  ha ridotto Aversa a colonia politica e gli amministratori di maggioranza a “sicari” pronti ad eseguire direttive ed ordini. Una volta, come forse sai,  i “compagni” comunisti, in situazioni del genere,  definivano questi mandatari come “utili idioti”. Ecco, caro Antonio, questa è la dura realtà della quale tu e quelli come te, tutti sicuramente in buona fede, non potete non prendere atto. Credo che questa realtà non puoi e non devi tollerarla o addirittura difenderla; anzi, dovresti avversarla, proprio in nome di quei principi e valori nei quali credevi e ancora credi, ma che sono stati sviliti, calpestati, cancellati dal tuo “sindaco con l’appendice dello zaino”.  Il quale, peraltro, nemmeno questo puoi disconoscere, dopo due anni, come proprio una consistente parte del suo schieramento ha riconosciuto, ha dimostrato di essere del tutto inadeguato e addirittura neanche capace solo di accorgersi e di registrare le problematiche che vive Aversa.  Non mi attardo qui a snocciolarti il lungo elenco, con in testa quelli del mercato ortofrutticolo e dei parcheggi, dei fallimenti del tuo sindaco con tascapane rosso, perché non voglio ulteriormente deprimere chi come te ha sperato e creduto in un rinnovamento fatto, come tu scrivi, “di volti e non solo di voti”. Questi tuoi valori, però, voglio ancora una volta ribadirtelo, sono stati purtroppo ignorati e traditi da chi, senza scrupolo e senza vergogna, ha badato, contrariamente a quanto scrivi, solo ai voti  di qualsiasi natura, provenienza e “colore” fossero e da qualsiasi “volto” provenissero, per la  riprovevole e miserevole finalità di  non essere mandato a casa. Ti saluto con viva cordialità, con un pizzico di riconoscenza (perché mi hai consentito di ricordare e ripercorrere, seppure in maniera più che telegrafica, un non tanto lontano  tratto della mia vita e della mia esperienza politica, dei quali sono particolarmente orgoglioso)  e ti esorto a batterti, con la generosità e l’entusiasmo propri della tua giovane età, per le tue idee,  nella speranza che possano dimostrarsi utili per la nostra amata città”.

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