Aversa. Orabona: “Quel logoro e triste zaino rosso da avviare al sito di smaltimento”

“Nell’ultima seduta del Consiglio comunale, il capogruppo di Fdi, Alfonso Oliva, ha criticato con veemenza Alfonso Golia, per avere, in più di un’occasione, messo bene in vista sul suo banchetto di sindaco uno zaino rosso. Con questo gesto, forse, ma anche senza forse, Golia vuole tentare di rinverdire ed aggrapparsi ai ricordi legati alla sua campagna elettorale, quando, appunto, con uno zaino rosso sulle spalle divorava i suoi itinerari pubblicitari sciogliendosi a voce alta e rabbiosa in sofferti enunciati retorici, i quali, però, col senno di poi, ma, per i più smaliziati, anche “di allora”, costituivano solo un rumore di fondo alla sua demagogica narrazione tutta fondata sul sentito dire o appresa dai siti m social. Certò è, comunque, che quella ostentata esibizione “etica” condita di apparenti buoni sentimenti riuscì a trarre in inganno l’elettorato, il quale, in effetti, intese premiare il “sacro mito” della verginità, per la verità da tempo defunto nella sfera sessuale ma evidentemente rivalutato e premiato in quell’appuntamento delle urne”. E’ l’analisi di Isidoro Orabona, Responsabile Regionale Seniores Forza Italia, sul rimpasto dell’esecutivo Golia.

“Di fatto è poi accaduto, e tutti lo stanno riscontrando a calde lacrime, che Golia è precipitato dal finto altare dove, proclamandosi vergine si era auto-assiso, ed ha spregiudicatamente tradito la sua urlante pulsione di esibizionismo moralistico. L’elenco che lo dimostra è lungo, ma qui basta ricordare che in poco tempo ha sfregiato fino a trasfigurala e a renderla irriconoscibile l’originaria impalcatura e collocazione politica di quella coalizione che l’aveva portato alla vittoria. E’inutile, poi, ricordare anche i ben noti e spregiudicati arruolamenti da parte sua di truppe mercenarie per restare aggrappato alla poltrona, malgrado la sfiducia espressagli e votata proprio dalla sua maggioranza. ‘Golia con lo zaino’ dal colore evocativo innalzato a sua bandiera, durante la campagna elettorale, aveva anche solennemente promesso e giurato che non avrebbe mai parlato e trattato né con i partiti né con i movimenti né con le associazioni né con nessuno, ma solo con ‘il popolo’, con ‘la ggente’. Ebbene, ‘Alfonsoconlozaino’, spergiuro seriale, ha però tradito la ‘ggente’ e da tempo è diventato il più loquace, remissivo e servile interlocutore di soli capibastone politici. I quali gli hanno imposto una nomenclatura arcobaleno in cui svetta il colore nero delle coscienze. Una nomenclatura, per di più, uscita da faide e ritorsioni di opachi aggregati tribali, di occasionali manipoli di ventura e di filiere personalizzate di potere alla disperata caccia di consensi. E tale sua funesta, indecorosa e sleale sottomissione, che ha stravolto una città ormai eterogovernata, è dovuta al suo terrore di essere mandato a casa, evento non ancora verificatosi, per il momento, grazie ad un solo voto della sua raccattata e ectoplasmatica maggioranza : cioè, proprio quello dello stesso Golia. E allora, egregio avvocato Oliva che con apprezzabile determinazione stai meritoriamente contrastando questo caleidoscopico e sciagurato governo della nostra città, consenti pure a Golia di esibire dal suo banchetto uno zaino rosso. Il poverino, evidentemente, non si rende ancora conto che quel ricordo è solo una sua vaga e lontana illusione e che quello zaino è stato ed è un guscio tristemente vuoto, l’immagine di un fallimento, l’emblema di un tradimento. Quello zaino, soprattutto, è il segno del raggiro della politica spettacolo in danno di un elettorato e di una città che, turlupinata ed inferocita, è ora ben disposta ad una sana ribellione contro chi l’ha ingannata e contro coloro che in maniera vergognosa ed “acrobatica” si sono resi strumento e complici di una scoperta e laida manovra. Quindi, caro Alfonso, diamoci da fare : i tempi sono più che maturi per “recuperare” con un impegno serio e corale di tutti i politici e degli aversani di buona volontà quell’elettorato che, ne sono convinto, ha perfettamente compreso di essere stato vittima di una sua momentanea “debolezza” indotta dal falso e ingannevole copione messo in scena da Golia e compari e che ha portato alla formazione di un giunta da tutti definita “senza vergogna”, tanto per ricordare la famosa orchestrina di Renzo Arbore. Quello zaino, caro Alfonso, da tempo rappresenta solo uno straccio, un triste e logoro straccio da avviare al sito destinato al suo smaltimento”.

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