Campania resta zona rossa anche dopo Pasqua

La Campania resta in zona rossa fino a metà aprile. Il monitoraggio dell’Iss col ministero della Salute colloca nuovamente la regione in zona rossa, quindi massima restrizione come la chiusura dei ristoranti e bar (attivi sempre domicilio e asporto) chiusi barbieri, parrucchieri, estetisti. Il motivo è l’RT superiore ad 1. Undici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Campania e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Sei Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.

Intanto il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 2 aprile 2021, ha firmato due nuove Ordinanze che entreranno in vigore a partire da martedì 6 aprile prossimo.

La prima Ordinanza conferma per ulteriori quindici giorni la permanenza in zona rossa per le Regioni Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia,Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta.

La seconda Ordinanza dispone il passaggio in area arancione per le Regioni Marche, Veneto e Provincia Autonoma di Trento.

I provvedimenti fanno salve eventuali misure più restrittive già adottate sui territori.

“Dobbiamo cominciare ad entrare in uno stato d’animo diverso e proiettarci anche psicologicamente verso il futuro e pensare a quale potrà essere la nostra vita tra tre quattro mesi”. Lo dice il governatore Vincenzo De Luca nella consueta diretta del venerdì su Facebook.

De Luca sottolinea anche la variante inglese aggredisce con maggiore forza i giovani: “Il dato anomalo in Campania è il numero dei sintomatici positivi – spiega il presidente della Regione – il numero di sintomatici anomalo è sui 300 giornalieri, per la verità molti sono pauci sintomatici, poco sintomatici”.

Sulla vaccinazione De Luca parla di “dato eccezionale per quanto riguarda la vaccinazione del personale sanitario. Abbiamo dovuto affrontare due emergenze: “La prima è quella della mancanza di forniture di vaccini: in particolare poche dosi di Moderna. L’altra criticità è quella della mancanza di personale per la campagna di vaccinazione”.

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Redazione

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