Covid a Cesa, UpC: “ingiusto ed iniquo provvedimento chiusura bar”

Abbiamo letto con attenzione le ulteriori misure restrittive disposte dal sindaco per contenere la diffusione del contagio da Covid-19. L’ordinanza nel complesso potrebbe anche essere condivisa relativamente ai punti in cui prevede la chiusura dei circoli e dei luoghi aperti in cui abitualmente si formano assembramenti, ma quella dei bar non la condividiamo assolutamente”. Così il gruppo consiliare di minoranza Uniti per Cesa formato da Ernesto Ferrante, Amelia Bortone, Carmine Alma e Paola Verde.

“Il provvedimento di chiusura dei bar dalle ore 14 del sabato sino alle ore 5 del lunedì, per quanto ci riguarda, non solo è eccessivamente restrittivo, ma appare addirittura ‘punitivo’, visto che si applica a chi già da mesi sta lavorando poco e male con l’asporto e con le consegne a domicilio, per effetto della ‘zona arancione’ e prima ancora di quella ‘rossa’ in vigore in Campania. Non troviamo giusto che siano ancora una volta i titolari dei bar a pagare. I bar sono esercizi privati che stanno facendo enormi sacrifici e stanno rispettando le regole. Perché devono rimetterci ancora per colpa di chi si ferma fuori? Un provvedimento del genere, a nostro avviso, andava preventivamente concordato con i gestori, prevedendo sgravi e ristori comunali nel caso in cui fosse passata la linea della chiusura. I bar non sono solo quattro mura, ma persone e famiglie che di questo lavoro vivono. Sottrargli un altro giorno e mezzo di lavoro a settimana, significa metterli definitivamente in ginocchio”.

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Redazione

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