Decreto riaperture, Ronghi: “Da governo Draghi, scelte folli”

“Il Governo Draghi guida un Governo  “nemico” del lavoro e delle imprese. Confermare  l’orario del coprifuoco alle 22 fino al 31 luglio è  un’autentica presa per in giro per la filiera della ristorazione, dei teatri, dello spettacolo, delle attività sportive e di benessere, i quali continueranno ad essere le vittime sacrificali delle scelte oppressive e demenziali del Governo della continuità”. E’ quanto afferma il Segretario Generale di CNAL, Salvatore Ronghi, commentando il Decreto sulle riaperture approvato dal Governo.

“È grave ed ingiustificabile  non consentire la ripresa dei centri sportivi e delle  palestre dal 26 aprile, attività ferme da oltre  un anno e senza alcun ristoro – continua Ronghi – per il quale “evidentemente a  “Roma” non hanno capito cosa significa per la salute e per il lavoro  il settore dello sport e del benessere che impiega circa un milione di lavoratori che, da un anno, sono senza reddito e senza sostegno da parte di uno Stato. Il vi libera alle riaperture delle strutture sportive dal 1° giugno appare una vera provocazione perché per quella data la stagione delle palestre è già conclusa. A fronte di queste penalizzazioni, il Governo dà il ‘liberi’ tutti negli stabilimenti balneari che dal prossimo 15 maggio potranno riaprire e nei quali i contagi, all’improvviso, scompariranno!”.

“Inoltre il cosiddetto  “Governo dei Migliori” si limita a prorogare il blocco dei licenziamenti senza fare alcunchè di concreto per evitarli  – prosegue Ronghi – per il quale “la politica delle ‘proroghe’ non aiuta il mondo del lavoro e non garantisce la serenità e la dignità a quei lavoratori che corrono il rischio di licenziamenti per colpa di ‘imprenditori-prenditori’ e di un Governo incapace sostenuto solo da quelle Confederazioni  sindacali che sono tornate ad essere cinghie di trasmissione dei partiti di governo. Per uscire dal buco nero in cui è finito il mondo del lavoro e delle imprese occorre attuare gli articoli 39 e 46 della Costituzione per realizzare la partecipazione e la cogestione dei lavoratori all’impresa e la trasparenza nei sindacati” – conclude Ronghi.

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Redazione

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