(FOTO) Operazione Carabinieri CITES tra l’Avellinese e il Salernitano
Militari del Nucleo Carabinieri C.I.T.E.S. di Salerno, a conclusione di mirata attività svoltasi in comune di Aiello del Sabato (AV), intrapresa con la collaborazione della LIPU Campania, hanno provveduto a deferire all’autorità giudiziaria, un allevatore amatoriale per l’illecito possesso presso il proprio domicilio, di avifauna selvatica.
Il detentore risultava sprovvisto di qualsiasi documentazione giustificativa relativa alla detenzione e/o tracciabilità (come ad es. la provenienza degli esemplari da allevamenti autorizzati, la presenza dei prescritti segni di riconoscimento ed identificazione quali gli anelli inamovibili ecc…). I militari hanno pertanto proceduto al sequestro dell’avifauna ai sensi dell’art. 354 c.p.p. e, previo accertamento delle perfette condizioni di salute degli uccelli da parte di un esperto ornitologo, alla successiva immediata liberazione nel rispetto del loro naturale habitat. Vengono così restituiti alla natura e ritrovano la libertà due esemplari di tordela, due tortore selvatiche, due tortore dal collare, quattro passeri d’italia e sei verdoni.
I militari del Nucleo Carabinieri C.I.T.E.S. di Salerno, in esito a controllo conseguente una segnalazione effettuata dal direttore del Museo Vivo del Mare, con sede in Pollica (SA) hanno provveduto, al fine di proteggere da azioni di sciacallaggio e/o indebita rimozione, i resti ossei di un cetaceo marino di grandi dimensioni aventi particolare interesse scientifico – divulgativo, al sequestro degli stessi, in località “Cala dal Conte” del comune di Montecorice (SA), presso l’arenile della spiaggia “Ripe Rosse”. Tanto si è reso necessario in quanto parte delle spoglie dell’esemplare, il cui ordine (cetacea spp) è protetto dalla convenzione cites ed è completamente incluso nell’allegato “A del regolamento (UE) 160/2017, erano già state oggetto di predazione da parte di ignoti che, impossessandone, incorrevano nel reato previsto dall’art. 1 co. 1 lett. f) della legge 150/92 e ss.mm.ii. Il recupero dei resti è stato effettuato con l’ausilio dei medici veterinari dell’asl sa 1; gli stessi reperti sono stati trasportati presso il deposito del museo vivo del mare, dove saranno conservati in custodia giudiziaria, affidata al direttore scientifico del medesimo museo.
Sarà cura del dipartimento di medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, la definitiva identificazione della specie a cui appartiene l’esemplare, mediante i rilievi morfometrici e gli esami mole corali sul dna qualora rilevabile. La confisca definitiva da parte dell’autorità giudiziaria permetterà che l’esemplare venga destinato a fini scientifici, didattici e divulgativi. La convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, nota come cites (convention on international trade of endangered species), è un accordo internazionale firmato a Washington il 3 marzo del 1973 e divenuta esecutiva nel 1975, nata con l’obiettivo di tutelare le specie di animali e vegetali minacciate di estinzione, regolamentandone il commercio. lo sfruttamento commerciale è, unitamente alla distruzione degli ambienti naturali, una delle principali concause dell’estinzione e rarefazione in natura di numerose specie ed il commercio clandestino e/o illegale di specie selvatiche è ancora oggi uno dei traffici illeciti più importanti e redditizi al mondo, dopo quello di droga, armi ed esseri umani.