PD Aversa e il commissariamento, Gatto: “Nulla di ufficiale: provvedimento 3 volte illegittimo”

“Apprendo da fonti non ufficiali di un surreale ed illegittimo provvedimento di commissariamento del circolo del PD Aversa che pare sarebbe stato deliberato nell’incontro della Commissione di Garanzia Regionale del PD tenutasi nella giornata di ieri in videoconferenza. Se così dovesse essere (perché ad oggi non ho ancora ricevuto alcuna documentazione ufficiale a riguardo) si tratta di un atto di una gravità inaudita”. Così il coordinatore cittadino Pd Aversa, Francesco Gatto.

“Tale provvedimento è da considerarsi tre volte illegittimo, innanzitutto perché lo si è adottato circa un anno dopo il primo ricorso e più di 140 giorni dopo la seconda istanza contravvenendo a quanto previsto dall’ dell’Art. 3 comma 6 lettera (h) del Regolamento della Commissione di Garanzia Nazionale del Partito Democratico che prevede: che le commissioni di garanzia esaminano e deliberano sui ricorsi dopo una fase istruttoria non superiore a trenta giorni, garantendo comunque l’esito definitivo dei ricorsi entro sessanta giorni dall’inizio della procedura. Qualora le Commissioni di Garanzia non si pronuncino entro detto termine gli atti vengono avocati, dalla Commissione di livello superiore che delibera entro il termine dei trenta giorni successivi al ricevimento degli atti e provvede a segnalare agli organismi dirigenti del Partito l’omissione da parte di quella Commissione che non ha deliberato. Il secondo motivo di illegittimità sta nel fatto che la suddetta commissione, commette un macroscopico errore procedurale deliberando il commissariamento del Circolo di Aversa, poiché contravviene a quanto previsto dall’Art. 23 dello Statuto Nazionale del PD, di fatto la commissione era tenuta ad esprimere un semplice parere in merito al commissariamento del circolo laddove questo sarebbe stato chiesto dal Segretario Provinciale, tutto ciò non è mai accaduto poiché la richiesta di commissariamento è stata presentata da due consiglieri comunali e non è mai stata oggetto di discussione nella direzione provinciale del partito. La terza irregolarità viene commessa dalla commissione poiché tale atto viene prima votato e poi adottato senza il numero minimo legale (di 9 membri) previsto dal Regolamento nazionale che all’articolo 4 comma 5 prevede che: Nel caso in cui un componente di una Commissione cessi per qualunque causa dal proprio incarico, l’Assemblea procede all’elezione di un nuovo componente , con la maggioranza dei voti validamente espressi. Di fatti pare che a votare in tal senso siano stati soltanto 4 membri e di questi 4 su 9 soltanto due abbiano votato per l’ammonimento dei consiglieri “dissidenti” e per il commissariamento del circolo. La vicenda mi rammarica ma non mi stupisce viste le costanti ingerenze esterne susseguitesi sull’operato della commissione e proprio per questo motivo e nel rispetto dello statuto, del codice etico e dei regolamenti del partito in data 15/04/2021 avevo già provveduto a presentare ricorso alla Commissione di Garanzia Nazionale del Partito”.

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Redazione

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