Trentola Ducenta. La provocazione del sindaco Apicella: “60 milioni di tuttologi sul web”

“A parziale commento di alcune “uscite” poco felici sui social, e solo a scopo esemplificativo, riporto una similitudine calzante e la adeguo ai tempi moderni. Tralascio i nomi e i riferimenti specifici perché lo ritengo superfluo e anche inutile. Il perché lo capirete leggendo il testo che segue”. Così il sindaco Apicella.

“Non sono un allenatore di calcio eppure quando guardo una partita spesso critico le scelte dell’allenatore, i movimenti e i passaggi dei calciatori professionisti, la scelta delle formazioni e le sostituzioni operate da tecnici qualificati, pensando che al posto dell’allenatore avrei sicuramente fatto molto meglio, ma, naturalmente, non ho nessun titolo per farlo davvero. In Italia, come me, ci sono almeno 10 milioni di allenatori che, in passato, si confrontavano nei bar e da quest’abitudine nacque la moda di dire “chiacchiere da bar” per la quantità di corbellerie dette in quei locali. Con la globalizzazione, e grazie ad internet, i 10 milioni di allenatori hanno ceduto il passo a 60 milioni di improvvisati immunologi, di sedicenti esperti delle più svariate discipline e, perché no, anche di gestione della cosa pubblica e di Politica in genere. Teatro delle “scorribande” di questi improvvisati tuttologi, purtroppo, non è più il bar sotto casa che si è smaterializzato nella “rete” ed in particolare nei cosiddetti social network. Il vero problema è che alle chiacchiere da bar nessuno prestava attenzione invece a quelle nell’etere c’è sempre qualcuno, anzi tanti, che abboccano. Così, capita di imbattersi, nell’esperto beninformato di turno che sostituendosi ai canali ufficiali e non si sa con quali dati a disposizione, ipotizza complotti o artifizi adoperati per rinviare il ritorno della didattica in presenza nelle scuole comunali. Un’assurdità colossale cui è collegata una altrettanto colossale figuraccia per chi si è espresso in questi termini e che lo stesso avrebbe potuto facilmente evitare se solo avesse avuto l’intelligenza, la capacità e soprattutto la voglia di documentarsi seriamente. Bastava leggere il parere dell’ASL – questa sì in grado di leggere ed interpretare i numeri del contagio – per rendersi conto della reale situazione, che noi per primi avremmo voluto che non esistesse. Accanto agli esperti virologi, sul web si possono trovare anche strenui difensori dell’ambiente e paladini della cura del bene comune, come coloro che si sono, improvvisamente, preoccupati per le condizioni di alcune piazze cittadine poste in zone non proprio centrali ma comunque molto frequentate, cosa vietata da un po’ di tempo a questa parte, considerata la crisi pandemica in atto e le restrizioni per contenere la diffusione del coronavirus. Anche in questo caso i tutori dell’ambiente e i protettori del bene comune meglio avrebbero fatto ad informarsi. Così facendo, avrebbero scoperto che le piazze di cui parlano sono state interdette alla frequentazione e la pubblica illuminazione è stata volutamente interrotta per scoraggiare anche i più convinti “negazionisti” e i più intrepidi sfidanti del coronavirus. Se poi qualcuno, contravvenendo a tutti i divieti e mettendo in pericolo la propria e altrui salute, ha deliberatamente scelto di recarsi in quei luoghi per consumare, in compagnia di altri suoi “simili”, pasti e bevande lasciando a terra i residui del proprio illegale bivacco, ciò non è imputabile a chi amministra la città né si può risolvere il tutto invocando maggiori controlli. Anche perché le poche unità di Polizia locale di cui dispone il nostro comune non potrebbero mai essere sufficienti a controllare un territorio vasto come quello cittadino. E se i soliti soloni si fossero informati avrebbero saputo che ci siamo adoperati per avere una maggiore presenza sul territorio di forze dell’ordine, o anche dell’Esercito, facendone espressa richiesta al Prefetto, richiesta, finora, inascoltata o solo parzialmente recepita. Naturalmente torneremo a farci sentire ma tanto ciò non importa a chi piace fare solo chiacchiere da bar. Per quanto riguarda le condizioni delle suddette piazze, ebbene, nonostante l’interdizione alla frequentazione che avrebbe dovuto evitare imbrattamenti e accumuli di spazzatura, l’amministrazione ha predisposto frequenti interventi di pulizia. Siamo dell’idea che ognuno possa esprimere liberamente la propria opinione e che a tutti debba essere riconosciuto il diritto di giudicare e di criticare, ma nessuno di noi, se è una persona seria, può ergersi ad esperto di un settore non suo e soprattutto, prima di criticare dovrebbe opportunamente informarsi e magari anche documentarsi. In ogni caso, chiunque voglia può chiedere direttamente al sottoscritto o ai consiglieri comunali e gli sarà fornita ogni spiegazione e delucidazione. Poi, se vorrà criticare, sarà libero di farlo!”.

Redazione

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