Aversa. Recupero canoni idrici, Comune vince battaglia contro condominio

Il Tribunale di Napoli Nord dà ragione al Comune di Aversa, difeso dall’avvocatura Comunale avv. Giuseppe Nerone e Domenico Pignetti contro un condominio che si era opposto alla richiesta di pagamento per oltre 45.000,00 euro. Il Tribunale ha statuito che trattasi di azione di accertamento negativo in ordine alla debenza di somme, fatturate a titolo di corrispettivo in virtù di rapporto di somministrazione di acqua.

In via preliminare è stata disattesa l’eccezione di prescrizione, attesa l’avvenuta produzione in giudizio da parte del Comune convenuto di atti interruttivi ricevuti dall’ente di gestione in data 19.01.2011, 5.12.2014 e in data 9.03.2018. Nel merito è stato evidenziato che il fruitore del servizio che voglia contestare la rilevazione dei consumi effettuata per mezzo del contatore, deve dedurre e dimostrare sia l’eccessività dei consumi sia che la stessa è dovuta a fattori esterni al suo controllo che non ha potuto evitare nonostante l’attenta custodia del contatore, di cui gli incombe l’onere. Altresì, deve dare prova di aver diligentemente vigilato affinché eventuali intrusioni di terzi non potessero alterare il normale funzionamento del misuratore o determinare un incremento dei consumi ( v. in proposito Tribunale Nocera Inferiore sez. I, 19/3/2019, n.371 ).

“La Suprema Corte – dice l’assessore agli affari generali e legali Francesco Sagliocco – ha ripetutamente affermato che, in tema di somministrazione con registrazione del consumo mediante l’impiego di apparecchiature meccaniche o elettroniche, in forza del principio di vicinanza della prova, spetta all’utente contestare il malfunzionamento del contatore – richiedendone la verifica – e dimostrare l’entità dei consumi effettuati nel periodo (avuto riguardo al dato statistico di consumo normalmente rilevato in precedenti bollette e corrispondente agli ordinari impieghi del bene somministrato); incombe, invece, sul gestore l’onere di provare che lo strumento di misurazione è regolarmente funzionante e, in questo caso, l’utente è tenuto a dimostrare che l’eccessività dei consumi è imputabile a terzi e, altresì, che l’impiego abusivo non è stato agevolato da sue condotte negligenti nell’adozione di misure di controllo idonee ad impedire altrui condotte illecite. Il condominio e’ stato condannato ad oltre 5000,00 di spese legali. Continua così ininterrotta evidenzia il Sindaco Alfonso Golia , la linea di fermezza in ordine alla riscossione delle entrate patrimoniali. L’assessore al ramo Francesco Sagliocco dichiara che questo è un altro risultato importante per l’amministrazione che ha da subito improntato la propria azione sul recupero delle entrate”.

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Redazione

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