Aversa. Verde pubblico, Cannavale: “Il degrado è sotto gli occhi di tutti”
“Il degrado ormai è sotto gli occhi di tutti gli Aversani, solo la nostra amministrazione, guidata da Alfonso Golia, fa finta che va tutto bene, possibile che i nostri amministratori, non vedono centinaia di video che tutti i giorni girano sui social? Possibile che d’avanti all’evidenza fanno finta di niente?”. Se lo chiede Pino Cannavale, esponente di FdI Aversa e responsabile provinciale del dipartimento ambiente di FdI Caserta.
“Possibile che in questi giorni non si sono preoccupati di dare una sistemata al cimitero cittadino, in occasione della giornata dedicata alla festa della mamma? Tutti i cittadini che si sono recati al cimitero, per portare un fiore alle proprie mamme, sono rimasti sconcertati del totale abbandono. Vogliamo parlare del verde cittadino? Dalle foto e i video postati dai concittadini ci rendiamo conto che il verde ad Aversa è abbandonato: vedi i vari parchi cittadini, per non parlare del parco Pozzi e della villa comunale, ormai una foresta, piena di erbacce e piante abbandonate. Questo è quello che riguarda il verde. Vogliamo parlare delle condizioni delle strade cittadine? Ormai ridotte a sentieri di guerra. Ci hanno inondato di strisce blu che dovevano servire come stalli per i parcheggi ma a distanza di tempo vediamo solo parcheggi selvaggi e parcheggiatori abusivi. Ormai in città regna il caos totale mentre i nostri amministratori, guidati dal Sindaco che non faceva inciuci, pensano a come sistemare le loro posizioni. Una maggioranza che non è in grado di andare avanti e si è servita delle ruote di scorta che non aspettavano altro, per avere l’incarico tanto atteso. Purtroppo, grazie a questi signori, Aversa è diventata una colonia di Mondragone e tutte le decisioni, vengono prese fuori dalle nostre mura, dallo straniero di turno, che manovra i suoi consiglieri a suo piacimento, togliendoci tutta la nostra dignità di Aversani. Grazie a chi ci ha venduto, in cambio di un posto al sole, lasciando Aversa al buio totale”.