Casaluce. Comella: “La città merita rispetto e i casalucesi di essere rispettati”

“Le menzogne e la mistificazione dei fatti non sono rispettosi per nessuno! E siccome il silenzio diventa colpa quando la parola è necessaria, allora rispondo alla mia coscienza civica di cittadino che si sente offeso nella propria intelligenza dalle dichiarazioni rilasciate recentemente dall’ex sindaco di Casaluce”. Così l’ex consigliere comunale di minoranza, Antonio Comella. 

Non basta il ritardo epocale cui 11 anni e mezzo di gestione politicamente incapace hanno condannato il nostro paese, rispetto a qualsiasi altra realtà che ci circonda! Non basta il clima di totale sfiducia dei giovani all’interesse verso il bene comune, cui una politica del “a chi figli e a chi figliastri” ha irrimediabilmente portato in 11 anni e mezzo, a causa di un potere esercitato senza alcun rispetto verso il tessuto sociale e culturale amministrato! Non bastano le innumerevoli vergogne e gli appariscenti monumenti all’incapacità di governare una realtà (cimitero, sistema di pubblica illuminazione, piazze, manutenzione di strade cittadine, fogne, caditoie, ecc, ecc, ecc…) cui tutti noi cittadini dobbiamo misurarci quotidianamente. Non bastano neppure i provvedimenti adottati dal Commissario prefettizio di annullamento delle opere appaltate negli ultimi anni. Dovremmo anche subire, in silenzio, il suo indecoroso piagnisteo da ex sindaco, che si dice vittima di “una cospirazione” perpetrata a danno della sua amministrazione che gli avrebbe impedito di realizzare il proprio programma di governo! Eh, no! La pazienza e la tolleranza hanno un limite. Questa pseudo-verginità politica, caro Antonio Tatone, proprio non ti si addice! Né puoi pensare di sbandierare ai quattro venti un’immagine che non ti appartiene. Non sei e non puoi passare come l’homo novus, tradito dopo appena un anno e mezzo di sindacatura da un gruppo di sciagurati che hanno privato “la nostra comunità di una guida valida in una fase cruciale del nostro paese”, né puoi lamentarti di “aver avuto solo pochi mesi per espletare le funzioni amministrative” cui eri stato chiamato. Tralasciando (per il momento) il punto sulla tua auto-attribuzione di guida “valida”, sulla quale ben si potrebbe discutere abbondantemente, per il momento ciò che proprio non ti si può sentir dire è che “non hai avuto il tempo”. Tu occupi un ruolo istituzionale di grande spessore e responsabilità nel governo di questo paese dal lontano 2009 e se 11 anni e mezzo ti sembrano pochi per attuare un programma, beh, ti assicuro che in termini politici e a parer dei cittadini è un’eternità; un’eternità con la quale ciascun casalucese continua a fare i conti, quando a causa tua e della tua incapacità amministrativa, si guarda intorno e non vede una sola opera pubblica realizzata grazie alla tua azione. Avevi preso l’impegno di un campo sportivo e abbiamo perso “Filippo e o’ panaro”, avevi promesso la riqualificazione del centro storico e hai lasciato che lo stesso si trasformasse in un cimitero, avevi garantito un nuovo servizio di pubblica illuminazione e per percorrere tante strade dobbiamo circolare con le luci accese dei nostri telefonini,  avevi preso l’impegno di annullare la scellerata delibera relativa al forno crematorio e in un anno e mezzo nemmeno quello hai fatto ed evitiamo di toccare lo scandaloso tasto relativo al nuovo cimitero (si potrebbe scrivere un libro) …credimi, l’elenco potrebbe continuare all’infinito! Non parliamo, poi, della tua credibilità politica e della tua capacità di tenuta di una compagine amministrativa. Sei stato capace di farti il deserto intorno, pur di tener fede all’amicizia che fino a qualche mese fa dicevi “essere salda” con il tuo predecessore e mentore politico, salvo poi rinnegare tutto dopo pochi giorni. Se fosse un bluff, sareste risibili e ridicoli entrambi. Se fosse tutto vero, il giudizio non cambierebbe. Forse a qualcuno potrebbe sembrare anche “romantica” la storia del corteggiamento, dell’innamoramento, della lunga relazione e poi del brutale divorzio, se non fosse che a pagarne le pene ci sono migliaia di cittadini abbandonati a se stessi e un intero paese che versa in un degrado vergognoso, a causa di questa “storia d’amore” durata più di un decennio (di vuoto assoluto) e, poi, finita male (?). Insomma, quanta clemenza e quanta tolleranza dovrebbe ancora usarti un cittadino, per poter leggere e tenere ben saldi i nervi, rispetto al “libro cuore” dei tuoi buoni propositi, quale accompagnamento musicale alla tua “nuova” candidatura? Giustizia, equità, dignità singola e collettiva, pubblica utilità, buon senso e consapevolezza. Le hai nominate proprio tutte! E qualcosa mi dice che, pur avendole usate quelle parole, non ne hai chiara la percezione e il significato. Sì, perché se davvero avessi coscienza di queste virtù e di questi principi, non avresti altra scelta se non quella di ammettere il tuo fallimento amministrativo, farti da parte e lasciare che Casaluce finalmente conosca la svolta che tu in 11 anni e mezzo di pieni poteri non sei stato nemmeno capace di avviare. Ascolto, vedo, mi raccontano, poi, di tanti che si lasciano abbindolare dall’aurea prospettiva di una vittoria facile. Sono a conoscenza di presunte candidature per amicizia storica. Che dire loro? Gli amici, i parenti, si dovrebbero invitare a cena o per un’uscita. L’amicizia o la parentela non sono alibi o motivazioni giuste per sostenere “politicamente” chi (già si sa) non può rappresentare la soluzione reale ai tanti problemi che attanagliano la nostra comunità. Bisogna interpellare fino in fondo la propria coscienza civica, guardarsi attorno, pensare ai propri figli e al loro futuro… e, poi, interrogarsi seriamente sulla credibilità politica di chi si vuole sostenere. E’ interessante il gioco messo in atto del capro espiatorio su cui riversare tutte le colpe e che basta espellere dalla città per tornare ad essere tutti felici e contenti… peccato che non sia e non funzioni proprio così. Chiedetevi, pure, in termini di fattività, quanta credibilità può avere una bocca, oggi, le cui mani e il cui operato sono stati evanescenti, per non dire nulli per quasi dodici anni. La storia parla, è oggettiva ed innegabile. Il fumo è tanto, ma la sostanza manca! Sono i fatti a dimostrarlo. Quel che occorre, in maniera evidente, è la discesa in campo di tutti i casalucesi di buona volontà, in primo luogo di chi si sente ancora giovane d’animo e di pensiero e, poi, di chi avrà il coraggio di aprire gli occhi sul futuro di questa città. Altrimenti assisteremo all’ennesima occasione sprecata. Non abbandoniamo la nostra terra, non perdiamo la speranza, non condanniamo, ancora una volta, il nostro paese nelle mani di chi ha abbondantemente dimostrato di non avere le capacità per amministrarlo. Lo dobbiamo, oggi, a noi stessi e, in una proiezione futura, a chi verrà dopo di noi!”.

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