Cinema, Comune Taranto entra in Apulia Film Commission

È il set ideale per tanti registi grazie a una luce impossibile da trovare altrove e da oggi, con l’ingresso nella Fondazione regionale che promuove le produzioni cinematografiche e con l’istituzione di un “ufficio cinema” comunale, Taranto conferma una vocazione che è parte integrante del percorso di transizione avviato con il piano “Ecosistema Taranto”.

“Se dopo una serie di esperimenti – ha detto il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci – abbiamo deciso di fare un salto di qualità, è perché ci troviamo di fronte a un reale driver di sviluppo. Il cinema è un settore alternativo e sostenibile, ci consente di ribaltare la narrazione distorta che per anni ha caratterizzato Taranto, grazie al rapporto con Apulia film commission (Afc) abbiamo già fatto passi enormi in tal senso, ma serviva qualcosa di più strutturato e non occasionale”.

“Grandi eventi segneranno i prossimi anni, come la Biennale di Architettura e Arte Contemporanea e i Giochi del Mediterraneo e non escludiamo che possano essere test da affrontare con il supporto di Afc – ha aggiunto il primo cittadino – non saremo un socio passivo, saremo di stimolo e propulsione per la fondazione, coscienti del fatto che vi siamo entrati non per assolvere a un semplice passaggio amministrativo, ma perché per noi rappresenta un asse decisivo”. “Taranto come città di cinema rappresenta un vero punto di svolta – il commento della presidente di Afc, Simonetta Dellomonaco – Abbiamo intrapreso un percorso condiviso con la città attivando già lo scorso anno il nuovo Cineporto dove, oltre alle rassegne e gli eventi pubblici, possono finalmente trovare una casa alle tante attività di produzione cinematografica”. “L’adesione alla fondazione del Comune di Taranto non è solo un traguardo ma rappresenta un importante giro di boa per l’audiovisivo e il cinema di tutta l’area ionica, che così si predispone a spiegare le vele del proprio incredibile potenziale – ha affermato il direttore Antonio Parente – Cinque anni fa eravamo considerati dei pazzi, invece abbiamo lavorato duramente e bene con le istituzioni regionali e comunali, con i sindacati, gli operatori e le migliori intelligenze e professionalità della città, al capovolgimento di un cliché sulla città che invece è stato per fortuna polverizzato”. (Com/Adp/ Dire)

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Redazione

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