Comunali Napoli, Maresca: “Problemi città, 30 anni di cattiva amministrazione”

“Io candidato sindaco del centrodestra a Napoli? Non è la verità. Per la mia attività di impegno civico frequento molto la città, le periferie. Ho trovato una Napoli che già conoscevo, che purtroppo soffre e lo fa ancora di più per effetto della pandemia. C’è un degrado complessivo, una bruttezza che non corrisponde alle potenzialità di una delle città più belle del mondo”. Così Catello Maresca, candidato sindaco di Napoli, nel corso della trasmissione Barba&Capelli in onda su Radio CRC. “La normalità – sottolinea – è il primo obiettivo che si deve raggiungere. Dalla galleria Vittoria chiusa e per la quale non si vede una luce alle tante buche per strada mi sembra che manchi un po’ di attenzione, che manchi rispetto. Sappiamo che non ci sono i soldi, ma serve una visione della città. Io – conclude Maresca – partirei subito dal coinvolgimento dei privati nella gestione della cosa pubblica”. Lo ha detto Catello Maresca in apertura della trasmissione Barba&Capelli in onda su Radio CRC.

“Spero solo che non sia un pacco per Napoli – dice il candidato sindaco di Napoli commentando, nel corso della trasmissione Barba&Capelli, il patto per Napoli sottoscritto da M5s, Pd e Leu -. L’ho letto – spiega – e mi ha un po’ deluso. Io sul debito sto ragionando in maniera diversa per trovare un equilibrio già per il 2022. Il Comune di Napoli ha un deficit strutturale ogni anno ed è quello che va risolto”.

“Le polemiche sterili non mi appassionano. Mi interessa essere concreto e quindi partire dai problemi per i quali non c’è bisogno di trovare colpe anche perché dovremmo risalire a 30 anni di cattiva amministrazione e sarebbe ingiusto addossare responsabilità solo agli ultimi 10 anni di de Magistris. Certo è che ci sono problemi enormi. Spero di essere un sindaco equilibrato. È chiaro, poi, che dobbiamo ripartire dal rispetto delle regole. Oggi in città – spiega – c’è un’anarchia che si è sedimentata col tempo e che si è basata sull’equivoco che si potesse fare ciò che si voleva, che si consentiva ai centri sociali di occupare abusivamente gli immobili del Comune, dell’università”.

(Elm/Dire)

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