Covid, diagnosi tardiva tumori oltre il 20%. Pellegrino: “Subito piano incisivo recupero cure”
Il ritardo delle diagnosi tumorali è la nuova emergenza da affrontare. Se sul piano della pandemia si intravede la luce in fondo al tunnel, con il calo dei contagi e le rianimazioni che si vanno svuotando, occorre fare i conti con un nuovo allarme: riprendere il controllo delle patologie tumorali.
“Le diagnosi tardive sono purtroppo numerose e riguardano diverse patologie. Si tratta di un dato allarmante mai visto prima – sottolinea Tommaso Pellegrino, dirigente medico di Chirurgia Generale e Oncologica presso la Breast Unit del Policlinico ‘Federico II’ di Napoli e consigliere regionale di Italia Via -. Nei nostri reparti – precisa – si registra un aumento del numero dei tumori avanzati della mammella, purtroppo anche nelle giovani donne. Occorre subito mettere in campo un piano incisivo di recupero delle cure – continua Pellegrino – gli ospedali e gli ambulatori devono tornare funzionare normalmente e regolarmente. I centri vaccinali, pur riconoscendone l’indispensabilità, non possono continuare a bloccare le attività ordinarie degli ambulatori negli ospedali. Questo, fortunatamente, in Campania, riguarda poche realtà. Adesso che la pandemia sta allentando la sua morsa, che il piano vaccinale inizia a produrre risultati concreti – conclude Pellegrino – bisogna accelerare sul ripristino di quelle funzioni del sistema sanitario che consentano di garantire un’adeguata assistenza ai pazienti oncologi sia nella necessaria pratica della prevenzione che nella rapidità delle diagnosi”.