Dispositivo per circolare senza l’utilizzo del ‘liquido AdBlue’: blitz della Polizia Stradale
Nel corso dei servizi disposti dalla Sezione Polizia Stradale di Napoli, personale dipendente della Sottosezione Polizia Stradale di Napoli Nord ha proceduto al sequestro di un dispositivo elettronico che, collegato alla centralina di un veicolo commerciale, permette la circolazione del veicolo senza che lo stesso debba utilizzare il liquido ADBLUE, che contribuisce a ridurre le emissioni di NOx in combinazione tecnologia SCR.
L’AdBlue, infatti è un additivo diesel da utilizzare obbligatoriamente per tutti i motori diesel Euro 6. Questo prodotto nebulizzato attraverso un iniettore posizionato nell’impianto di scarico, ad elevate temperature, si trasforma in anidride carbonica e ammoniaca. L’additivo deve essere versato in un serbatoio a sé stante, che è collegato ad un sistema di sicurezza predisposto dalle case costruttrici, che non consente l’avviamento del motore, nell’ipotesi in cui il liquido sia esaurito o se l’additivo diesel viene inserito nel serbatoio del carburante.
Questo prodotto consente di adeguare i veicoli alle normative europee sull’antinquinamento per le categorie dei veicoli Euro 6 per i mezzi pesanti, entrata in vigore nel 2014.
Dal 31 Dicembre 2013, pertanto non è stato più possibile immatricolare veicoli nuovi che abbiano valori di emissioni superiori a quanto stabilito dagli Standard Euro VI.I nuovi limiti comportando una riduzione per le emissioni NOx dell’80% e di una riduzione del 66% nel limite di emissione di PM rispetto alle emissioni Euro V.
Poiché l’utilizzo del liquido AdBlue comporta ulteriori spese di gestione dei veicoli commerciali, soprattutto per quelli utilizzati in lunghe tratte, gli autotrasportatori, con l’aiuto di tecnici informatici, hanno escogitato un dispositivo che, attivato comunica con la centralina del veicolo e permette al mezzo commerciale di circolare regolarmente sebbene non utilizzi il liquido AdBlue.-
Tale manomissione, scoperta dagli operatori della Polizia Stradale, comporta una sanzione amministrativa prevista dal Codice della strada per la violazione dell’art. 78/3-4 del Cds e il contestuale ritiro della carta di circolazione e sanzione amministrativa pari a euro 430.00.
E’ stato inoltre rilevato che frequentemente vengono utilizzate apparecchiature finalizzate alla falsa registrazione dei dati inseriti all’interno del cronotachigrafo installato sul veicoli commerciali utilizzate sia per alterare il controllo della velocità che per modificare i tempi di guida e di riposo degli autisti. Tali dispositivi sono stati rinvenuti montati all’interno del cambio dei veicoli commerciali: l’utilizzatore infedele inserisce il “bulbo” modificato, in tal modo viene eluso sia il controllo della velocità ma, soprattutto, vengono alterati i periodi di guida e di riposo che il trasportatore, ai sensi dell’art. 174 del Nuovo Codice della Strada, è tenuto ad osservare al fine di consentire al medesimo il recupero psicofisico a salvaguardia e tutela della sicurezza stradale.