Distorsione alla caviglia: come comportarsi?
La caviglia è una delle articolazioni più importanti per gli sportivi. Questa, rappresenta infatti, insieme alle ossa del piede, la parte dello scheletro responsabile dell’equilibrio e della propulsione del corpo durante diverse attività, come mantenere la posizione eretta, saltare, camminare e correre.
A causa delle sue caratteristiche la caviglia è spesso esposta a problemi o traumi come ad esempio la distorsione alla caviglia. Si tratta di una problematica molto comune, ad esempio, nel mondo del calcio, così come nel Basket e negli altri sport di movimento, che va affrontata attraverso l’utilizzo di antinfiammatori e antidolorifici a base di Ibuprofene e Diclofenac.
La distorsione alla caviglia
Secondo recenti studi la distorsione è il più frequente trauma muscolo-scheletrico dell’arto inferiore. Gli sport dove questo trauma è più frequente, in ordine crescente, sono: pallavolo (56%), basket (55%), calcio (51%) e la corsa di resistenza (40%). La distorsione comporta spesso una limitazione funzionale. Anche dopo che il trauma è stato curato si ha una percentuale variabile di pazienti, che va dal 10% al 30%, che lamentano una sintomatologia cronica caratterizzata da sinoviti, tendinopatie, rigidità, aumento di volume, dolore ed insufficienza muscolare, associati o meno ad instabilità del collo del piede con difficoltà a deambulare su terreni irregolari o episodi distorsivi recidivanti, a prescindere dal trattamento dell’episodio acuto. Esistono tre tipi di distorsione alla caviglia, in base alla gravità. La prima, di primo grado, non presenta rotture delle fibre legamentosa. La zona è leggermente gonfia e dolente e possono comparire ematomi. In questo caso è possibile tornare in poco tempo a praticare attività fisica con un bendaggio funzionale.
Con la distorsione di secondo grado, invece, si riscontra una rottura parziale o totale dei legamenti, il dolore e il gonfiore sono maggiori ed è possibile realizzare meno movimenti con il piede. La distorsione di terzo grado comporta una rottura totale dei legamenti, il dolore è intenso, la mobilità del piede molto ridotta e l’ematoma molto esteso. Per questo, talvolta si ricorre alla chirurgia. L’intensità del dolore provato non è sempre correlata alla gravità della distorsione, così come tumefazione ed ematoma.
Talvolta infatti l’ematoma è importante, ma il paziente non riesce a ricondurlo ad una causa e non sa come se lo è procurato. Nella maggior parte dei casi l’area più sofferente rimane quella in corrispondenza del legamento peroneo astragalico anteriore che è quasi sempre dolente alla “digitopressione”.
Come intervenire
Come detto in precedenza in caso di distorsione si può intervenire attraverso l’utilizzo di Antinfiammatori e antidolorifici a base di ibuprofene e diclofenac. Nelle prime ore dall’infortunio per attenuare dolore, gonfiore ed ematoma tipici della distorsione di caviglia, è raccomandato il ricorso alla strategia RICE (Rest/riposo; Ice/ applicazione di ghiaccio; Compression/compressione; Elevation/sollevamento della parte traumatizzata), finalizzata a smorzare l’infiammazione e a porre l’articolazione nelle migliori condizioni per il recupero spontaneo. Diverso è il discorso in presenza di traumi più importanti dove è fondamentale l’intervento di un medico specializzato.