Grazzanise. Agroalimentare, nasce ‘Amici della bufala’
“Nasce un’associazione animalista che vuole difendere le bufale, patrimonio culturale prima che economico della nostra terra”. Così Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio regionale della Campania, ha annunciato l’avvio delle attività del comitato ‘Amici della bufala’ che si propone di tutelare e proteggere la specie dalle malattie infettive, con particolare riferimento alla brucellosi, e di promuovere la cultura, l’economia e il lavoro derivanti dalla bufala mediterranea, una realtà fortemente presente in Campania e in particolare nel territorio della provincia di Caserta.
“La bufala – ha detto Oliviero, partecipando alla conferenza stampa di presentazione del comitato al Borgo Appio di Grazzanise (Caserta) – è un patrimonio culturale che dobbiamo difendere, e non solo perché legato alle attività delle tante persone che lavorano e vivono di questo, che sanno fare solo gli allevatori. Spesso con molta attenzione difendiamo giustamente cani, gatti o uccelli, mentre nessuno si preoccupa di difendere un animale come questo che porta ricchezza alla nostra terra e alla nostra Regione”.
Oliviero ha chiesto a Regione e Consiglio regionale della Campania di “attuare un piano di rilancio dell’allevamento in cui si dà una mano agli allevatori ad organizzarsi meglio nelle loro aziende. Occorre un piano di sostegno economico per gli adeguamenti tecnologici”.
“Il primo passo è quello di riunire tutti gli allevatori. La maggior parte di loro – ha sottolineato il presidente del comitato Domenico Fenizia – la pensa alla stessa maniera, ma non si riesce a stilare un unico programma che possa portare alla modernizzazione del settore. Non sono solo le strutture di allevamento che vanno modernizzate, ma va anche liberata la bufala dalle tante malattie che ristagnano nella zona e creano problemi per l’uomo, alcune di queste malattie possono infatti anche trasmettersi all’uomo”.
Durante la conferenza si è discusso del problema della brucellosi, malattia che ha rilevato un boom di casi negli ultimi sette anni con un abbattimento di migliaia di capi di bestiame. E i numeri sono in continuo aumento dal 2015 ad oggi. “Se è possibile vaccinare bisogna farlo per difendere questo animali”, ha proposto Oliviero. Fenizia, che ritiene utili le vaccinazioni, ha invece ricordato che “la bufala, anche se si infetta, riesce sempre a guarire. Così è per la brucellosi: la bufala non è detto che resti ammalata, anzi la maggior parte si libera dal germe. Dobbiamo studiare un sistema di allevamento e di utilizzo delle procedure sanitarie affinché le bufale ammalate possano essere separata e quelle che si risanano inserite di nuovo nell’allevamento”.
“La bufala non è un bancomat – ha detto il sindaco di Grazzanise Enrico Petrella -. Bisogna amarla, rispettarla, sostenere lo sviluppo dei territori con politiche che vanno verso una maggiore salubrità e una maggiore attenzione alle esigenze degli allevatori, oltre che un maggior rispetto del territorio. Grazzanise è pronta come amministrazione e come comunità per qualsiasi attività a sostegno del settore sempre nella direzione della sostenibilità e della salubrità”.
(Nac/ Dire)