(VIDEO) Lavoro, Cnal – Fmpi: firmato primo contratto nazionale su sport e benessere
“Oggi firmiamo il primo contratto collettivo nazionale di lavoro che realizza la partecipazione e la cogestione previste dall’art. 46 della Costituzione e getta le basi per migliorare le condizioni dei lavoratori del settore sport e benessere e per dare slancio a questo fondamentale Comparto per la salute e l’economia”. E’ quanto ha affermato il Segretario Generale di Cnal, Salvatore Ronghi, che, stamani, ha firmato il contatto collettivo nazionale di lavoro per il settore sport e benessere con la Federazione per le Medie e Piccole imprese, presieduta da Antonella Terranova. Il contratto è stato firmato in una palestra napoletana, a rimarcare la sua aderenza alle esigenze delle realtà lavorative e la volontà di rendere la contrattazione aziendale sempre più protagonista della disciplina del rapporto di lavoro.
“Partecipazione e cogestione, e, quindi, contratti di secondo livello e aziendali, sono le nuove sfide che CNAL e FMPI rilanciano per rendere le imprese e il mondo del lavoro maggiormente competitivi ed aprire per la nostra Nazione un futuro strutturato in nome della socialità e dell’economia – ha sottolineato Ronghi – che ha aggiunto: “in tale ottica, il contratto per il settore dello sport e del benessere prevede una grande novità nel panorama contrattuale italiano: il “Rappresentante Lavoratori Aziendali”, eletto dai lavoratori e non dai sindacati e con il potere di partecipazione alla definizione dei piani industriali e di determinare le scelte fondamentali dell’azienda”.
“Inoltre – ha continuato Ronghi – al fine di promuovere la piena occupazione nel settore, il contratto prevede il potenziamento e la condivisione delle politiche attive per il lavoro sostenendo i processi di collocazione e ricollocazione nel mercato del lavoro e, in questo modo, anticipando, di fatti, i contratti di “rioccupazione” del governo Draghi”.
“Per l’uscita definitiva dalle conseguenze economiche della pandemia, occorre puntare sulle medie e piccole imprese sostenendo un nuovo modello di relazioni economiche e sindacali che punti sulla partecipazione e sulla cogestione e sulla sinergia tra imprese e lavoratori – ha evidenziato Terranova -, lanciamo questa sfida del settore dello sport e benessere, che necessita di una più compiuta disciplina del rapporto di lavoro e di un’azione straordinaria di rilancio economico”.
Alla firma del contratto hanno partecipato, insieme con Ronghi e Terranova, i segretari Confederali di Cnal, Gabriella Peluso e Anna Sorrentino, i dirigenti della Federazione Sindacale Sport Italia, Gerardo Ruberto, Fabio Ronghi e Maurizio Noli; i Dirigenti di FMPI Nicola Di Iorio, Antonio Iodice, Maurizio Perazzolo, Domenico Romano e Marco Romano.
“Il CCNL Intersettoriale per sport e benessere dà l’avvio ad una nuova stagione di relazioni sindacali che porti alla costituzione di un moderno sistema di contrattazione collettiva di qualità in grado di favorire azioni significative in materia di politiche attive per il lavoro, flessibilità, erogazioni salariali legate ad incrementi della produttività, dell’efficienza organizzativa, del costante adeguamento delle competenze e del welfare – ha aggiunto Peluso – per la quale – in tale contesto, la contrattazione collettiva nazionale continua a svolgere un ruolo centrale, fissando il trattamento giuridico ed economico fondamentale del rapporto di lavoro, ma la sua “rigidità” viene superata dalla contrattazione decentrata di tipo aziendale, la quale deve definire un quadro normativo del rapporto di lavoro di maggiore dettaglio e maggiormente aderente alle caratteristiche del rapporto di lavoro nell’ambito di ciascuna impresa”. “Siamo particolarmente orgogliosi di questo contratto che rappresenta una fondamentale conquista per il nostro settore e che siamo certi saprà contribuire alò rilancio del nostro fondamentale settore sul piano economico ed occupazionale” – ha sottolineato Ruberto. “Mettiamo in campo un moderno sistema di bilateralità intersettoriale per migliorare le condizioni dei lavoratori all’interno ed all’esterno dei luoghi di lavoro, per monitorare gli andamenti del mercato del lavoro e a favorire il costante adeguamento delle competenze per un settore di fondamentale importanza per la salute e per la società” – ha aggiunto Perazzolo.