Omofobia, Rostan: “Diritti civili non siano ostaggio di politica, personaggi televisivi e influencer”
“I diritti civili in questo Paese non possono essere ostaggio dei calcoli elettorali della politica e delle esigenze di visibilità di personaggi dello spettacolo e influencer. Ci sono precise responsabilità nella scelta inaccettabile di ritardare il “Ddl Zan”. La maggioranza ampia e trasversale che sostiene il governo ha i numeri e i mezzi per approvare questo testo che, con anni di ritardo, porrebbe rimedio a un vulnus gravissimo del nostro sistema legislativo di fronte all’ondata di violenza e di intolleranza cui stiamo assistendo da anni. E’ il momento di agire senza più tergiversare”. Queste le parole di Michela Rostan, esponente del gruppo Misto e vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera.
“La politica rischia di fare un’altra pessima figura dopo quella dello “Ius soli” – prosegue Rostan – delegando in toto a personaggi televisivi e influencer il compito di aprire e condurre il dibattito su temi così delicati. Trovo altrettanto offensiva la nuova pratica dei caffè, introdotta da Matteo Salvini che invita Fedez, dopo il suo intervento dal palco del Primo Maggio, e proseguita con Andrea Ostellari che invita Alessandro Zan. Non è il bar il luogo deputato a prendere scelte nell’interesse degli italiani bensì il Parlamento”.