Parco Nazionale del Matese, Del Sesto: “persistono criticità e riluttanze”

“A distanza di tre anni e mezzo dalla sua istituzione, il Parco Nazionale del Matese non è stato ancora attivato nelle sue funzioni, a causa della mancata intesa con le regioni Molise e Campania, come previsto dalla legge quadro 394/1991 sull’istituzione dei Parchi Nazionali, nonché delle criticità rilevate nel corso dell’istruttoria e di una diffusa contrarietà di diversi comuni all’inclusione nel Parco”. Lo dichiara la parlamentare casertana Margherita Del Sesto, membro della VII Commissione Cultura della Camera, a seguito di una nota ricevuta dalla Sottosegretaria al Ministero della Transizione ecologica (MiTE), Ilaria Fontana, basata su dati forniti dalla Direzione Generale per il Patrimonio naturalistico dello stesso Ministero, aggiornati alla scorsa settimana.

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), incaricato di svolgere gli studi conoscitivi e la preliminare istruttoria tecnica, anche a seguito di diversi incontri rivolti agli Enti locali ed alle principali Associazioni di categoria delle due regioni interessate, lo scorso 10 luglio 2020 ha trasmesso la proposta aggiornata di riperimetrazione e di zonazione, elaborata tenendo conto delle proposte tecnicamente accoglibili pervenute dalla Regione Molise, nonché valutando le singole istanze trasmesse dai Comuni campani ma non coordinate a livello regionale. Tale proposta tecnica è stata discussa in sede di Tavolo Istituzionale dell’8 agosto 2020. In tale riunione veniva fissata al 31 gennaio 2021 la scadenza per presentare ulteriori e motivate osservazioni alla proposta tecnica di perimetrazione e zonizzazione.

La Regione Campania è stata più volte sollecitata ad esprimersi formalmente in merito all’eventuale sussistenza di osservazioni relative all’istituzione ed alla configurazione dell’area Parco, ed ha trasmesso una nota di riscontro lo scorso 28 gennaio 2021. La Regione Molise, invece, con nota del 29 gennaio, ha richiesto un supplemento dei termini per le ulteriori osservazioni, in considerazione di alcune potenziali criticità rappresentate dagli Enti locali. Il 23 febbraio, il MiTE, a seguito dell’istruttoria condotta sulla proposta della Regione Campania, ha trasmesso una nota con la quale ha segnalato le criticità rilevate.

“Dalla verifica preliminare di tale proposta – continua la deputata – sarebbe emersa, infatti, una diffusa contrarietà all’inclusione nel Parco nazionale da parte di diversi Comuni, che continuano ad anteporre il concetto di “vincolo” a quello di “tutela e valorizzazione” territoriale. Tale decisione comporterebbe, di fatto, la potenziale esclusione di importanti sistemi ambientali da tutelare, alcuni dei quali già inseriti nell’esistente Parco regionale del Matese”.

La Regione Molise, lo scorso 13 aprile 2021, è stata sollecitata dal MiTE a fornire i contributi richiesti al fine di consentire ad ISPRA il completamento dell’istruttoria tecnica. Tuttavia, la regione, nonostante un ulteriore sollecito dello scorso 21 maggio, ha comunicato che è ancora in attesa di acquisire le osservazioni da parte degli Enti locali. È evidente che l’ISPRA potrà provvedere ad una verifica complessiva delle proposte di perimetrazione e zonazione solo dopo aver acquisito le definitive osservazioni regionali, i cui esiti saranno posti alla base del confronto da attuarsi nell’ambito del Tavolo Istituzionale, nel corso del quale verrà anche discussa la disciplina di tutela dell’istituendo Parco.

“Auspico che nelle prossime settimane possano essere sanate tutte le criticità e superate le riluttanze – conclude l’on. Del Sesto – al fine di poter perfezionare le procedure amministrative per l’attivazione del Parco Nazionale del Matese. Tutto ciò consentirebbe l’attuazione delle misure di salvaguardia previste dalla legge quadro sulle aree protette – bloccando il radicale incremento del consumo di suolo e gli interventi a forte impatto ambientale e paesaggistico – nonché una maggiore valorizzazione territoriale con la possibilità di partecipare a specifici bandi ministeriali e, soprattutto, di poter sfruttare le enormi opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

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Redazione

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